Ennesimo momento di insofferenza per Paulo Dybala, nonostante la via del gol ritrovata.
Per l’argentino in campo ieri, infatti, è arrivata la rabbia dopo l’esultanza per il gol segnato su rigore, che ha portato in pareggio la Juventus contro il Milan.
Partita finita per il numero 10, proprio qualche minuto dopo la sua bella rete che ha riportato l’entusiasmo tra gli spalti.
Il tecnico bianconero Massimiliano Allegri ha deciso di sostituire Dybala al 66′, facendo entrare al suo posto Moise Kean.
Mossa azzeccatissima, dal momento che proprio Kean ha contribuito a portare a casa la vittoria, realizzando la seconda rete che ha chiuso la partita e definitivamente sconfitto i rossoneri.
Ma la decisione di Allegri non è stata ben digerita da la Joya. Alla vista del numero 10 sul tabellone delle sostituzioni, Dybala ha scosso la testa e allargato le braccia con rabbia, non nascondendo la sua insofferenza per essere obbligato ad abbandonare il campo.
L’argentino ha applaudito il pubblico dello stadio e ha lasciato il campo scuotendo la testa e con lo sguardo basso, evitando la consueta stretta di mano con l’allenatore.
Atteggiamento senz’altro non condivisibile e che la Vecchia Signora
non lascerà passare senza conseguenze, così come del resto era accaduto in occasione della partita contro il Parma.La squadra viene prima dell’insoddisfazione personale dei giocatori, e su questo la Juventus non transige.
Questa è la linea che la Vecchia Signora ha sempre tenuto e non farà eccezione, nemmeno per la sua Joya.
È improbabile che Dybala non venga ripreso dalla dirigenza e da Allegri ma, in ogni caso, tutto sarà gestito all’interno dello spogliatoio, senza esposizione mediatica.
Cresce probabilmente il nervosismo in vista dell’attesissima sfida di Champions League contro l’Ajax. Ma, creare situazioni di attrito sicuramente non contribuisce a rendere armonioso lo spogliatoio, considerando proprio l’importante impegno di mercoledì prossimo ad Amsterdam.
Allegri ha comunque cercato di ridimensionare l’accaduto nel corso delle interviste televisive a fine gara:
“È giusto che sia arrabbiato, perché tutti vogliono giocare. Ma io in quel momento dovevo fare delle sostituzioni e lui veniva da un periodo in cui non ha giocato, si è allenato meno per la botta al polpaccio. Il gol però gli darà fiducia. Tutti i giorni deve stare lì a combattere, tutti i compagni vogliono rubarti il posto”.