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sabato, Aprile 20, 2024

Chiellini: “Scudetto? Ne vincerei altri 8”

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Giorgio Chiellini  arrivò alla Juventus dalla Fiorentina nel 2005, poco più che ventenne;  l’anno successivo la Juventus, a causa di Calciopoli, fu retrocessa in serie B.

Quattordici anni con la maglia bianconera: dall’inferno della retrocessione, per sentenza sportiva, ai sette scudetti vinti uno dietro l’altro, alle due finali di Champions perse col Barca e col Real, e quest’anno ancora in corsa per l’ottavo scudetto, ormai vinto, e di nuovo per un’altra finale Champions, questa volta potendo contare sul fattore Ronaldo.

Nonostante tutto questo, il capitano e leader dei bianconeri, non ha perso quella determinazione positiva che lo spinge ancora oggi a dare il massimo e a inseguire nuove vittorie.

Le sue parole a Tuttosport confermano questo suo spirito indomito: “Vincere aiuta a vincere, ma soprattutto provare quelle emozioni dà sempre nuova linfa e la voglia di provarle ancora. Avessi l’età per farlo vorrei vincerne altri otto di scudetti, mi fermerà la mia carta d’identità, ma ho ancora una voglia irrefrenabile“.

Il simbolo e capitano della Vecchia Signora guida il gruppo trovando nuove motivazioni e portando sempre più in alto l’asticella.

Ancora Giorgio Chiellini a Tutttosport: “Visto – parlando della partita col Cagliari – ? Tutti dicevano che saremmo andati in gita, che non avevamo più voglia, che eravamo in tredici… Nella mia carriera a Cagliari ho sofferto tante volte e raramente ho visto partite così buone”.

“Abbiamo fatto una partita seria, concentrata, con la consapevolezza di mettere punti per gestire il vantaggio nelle prossime settimane quando avremo le partite che vogliamo vincere, quelle di Coppa“.

La squadra, il gruppo, sono sempre al centro delle sue analisi. Sempre a Tuttosport: “La squadra sta bene e la squadra ha capito il momento. Spiace per l’infortunio di Caceres, ma siamo in tanti e sabato è già un’altra partita”.

Assenze non hanno pesato? Siamo stati una squadra tosta che ha interpretato bene la partita e ha fatto tutto quello che aveva provato. Sapevamo, per esempio, che loro erano forti sui cross e abbiamo agito in modo da arginarli in quel senso”.

“Alex Sandro e Matuidi hanno giocato una partita strepitosa, ma tutti sono stati abbondantemente sopra la sufficienza e sono molto contento di non aver preso gol. Ci avviamo verso quindici giorni nei quali non vogliamo sbagliare niente“.

Sulla difesa a tre con Emre Can che si rivista a Cagliari: “E’ un’arma in più, il 352 lo conosciamo bene e con Emre è un sistema più malleabile perché lui ha capacità difensive straordinarie. E’ malleabile e può giocare dieci metri avanti“.

Il Capitano dei bianconeri torna parlare di quello che è successo al Sardegna Arena: “Cosa abbiamo capito in campo di quella situazione? Devo essere sincero: poco. Ho dovuto rivedere i filmati per rendermi conto che Kean non ha fatto niente di male, esultando immobile e in silenzio.

Spesso in campo si ha una percezione diversa, anche se un indizio che Moise non avesse commesso nulla lo ha dato l’arbitro che era a pochi metri da lui e lo puntava.

Se avesse fatto qualcosa di sbagliato lo avrebbe ammonito e quindi espulso. L’unica cosa che ha sbagliato Kean è la simulazione, perché non è stato un bel gesto: era andato via e ha cercato un contatto che non c’è stato“.

E da Capitano non dimentica il ‘malessere‘ di Matuidi: “Se anche Matuidi si arrabbia è indicativo. Blaise è un ragazzo d’oro, non perde mai la pazienza e vederlo così furioso mi ha sorpreso”.

“Lui è andato a chiedere all’arbitro di sospendere la partita e di fare gli annunci, come peraltro è accaduto. Non possiamo neanche capire quello che provano lui, Kean o qualche altro ragazzo di colore, è per questo che non dobbiamo giudicarli“.

E ancora su Kean: “Non deve passare per quello che non è e deve continuare a impegnarsi, lavorare e giocare bene a calcio”.

Mi dispiace moltissimo e naturalmente condanno in modo netto e totale qualsiasi forma di razzismo. Adesso la mia preoccupazione è che Moise venga preso di mira per quello che non è.

“Non è un provocatore. Ha fatto solo una cosa: gol. Punto. L’esultanza è stata silenziosa, senza fare nulla di particolare. Non ha nessuna colpa e per me è un volto positivo del calcio italiano”.

Ha 19 anni ed è fortissimo, va giudicato per quello che è: un ragazzo positivo che lavora bene, come Barella, Chiesa e Zaniolo è un volto positivo del calcio italiano, un simbolo della rinascita del nostro movimento”.

Non doveva succedere quello che è successo, gli insulti e tutto il resto, ma lui è stato bravissimoTutta la Juventus sta dando vicinanza e tanta protezione a un ragazzo che merita“.

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