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venerdì, Marzo 29, 2024

Spalletti-Inter: siamo ai titoli di coda

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Piazza Pulita“, titola in prima pagina  il Corriere dello Sport.

Sempre in prima pagina il CdS scrive: “Spalletti ha chiuso. Il suo attacco in tv a Icardi imbarazza Marotta, che teme il deprezzamento dell’attaccante . Il futuro è di Conte.

Secondo il quotidiano romano la proprietà avrebbe chiesto, un extra budget ai principali sponsor per arrivare ad un profilo top per la panchina,  un “nuovo allenatore di grande impatto mediatico“. Il nome forte sarebbe appunto quello di Antonio Conte, che piace a Suning e certamente  anche a Marotta.

Per il CdS questa decisione è chiara anche al tecnico toscano: “L’ha compreso pure Spalletti che la sua avventura in nerazzurro è ormai destinata a concludersi . Tuttavia – scrive il quotidiano -, questa ‘intuizione’ lo ha solo convinto ad andare avanti per la sua strada. L’importante adesso è portare l’Inter in Champions e, qualora dovesse riuscirsi, allora sentirà di esserne uscito da vincitore in qualche modo.

In effetti che Luciano Spalletti ormai stia andando per la sua strada lo si è capito, le sue dichiarazioni nel post partita di domenica sera non si potrebbero spiegare altrimenti: “Perdevamo e vincevamo uguale con Icardi. Oggi lui doveva star fuori per come si è comportato, è giusto che giochino gli altri. Bisogna avere credibilità all’interno di un gruppo.

“Questo fatto della mediazione è una cosa umiliante per tutti gli interisti. Non si può pregare un calciatore di indossare la maglia dell’Inter. Solo Messi e Ronaldo fanno la differenza. E’ la disciplina la vera forza di una squadra e di un professionista. Dalla prossima partita tornerà a essere convocato“.

Secondo il CdS queste parole hanno fortemente imbarazzato la società e Marotta in particolare: “Marotta prima del fischio d’inizio, s’era esposta per difendere lo stesso Spalletti, puntando il dito contro l’avvocato Nicoletti: insomma, quello doveva bastare al tecnico.

“Invece, no – continua il CdS -. Spalletti è andato ancora una volta oltre. E non si trattava della prima volta. Gli strali del tecnico non avevano i dirigenti come destinatari. Piuttosto, Icardi e lo stesso Nicoletti, colpevoli di aver costretto l’Inter a subire l’’umiliazione‘ di dover trattare per il ritorno in squadra di un proprio giocatore”.

Contenuti, ma soprattutto modi e toni. L’infuocato post-Lazio di Spaletti non avrebbe potuto essere senza  conseguenze.

La principale, con ogni probabilità messa nel conto dallo stesso mister, è che con ogni probabilità abbia definitivamente azzerato le sue già ridottissime speranze di restare sulla panchina nerazzurra.

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