sabato, Novembre 23, 2024

Moise Kean vicino ai grandi che hanno fatto la storia del calcio in Italia

Meraviglioso articolo pubblicato stamane sulla Gazzetta dello Sport.

Ancora una volta il soggetto è Moise Kean.

Ecco il ritratto tracciato tra le colonne del quotidiano sportivo:

Kean ha la faccia da ragazzino montata su un fisico da supereroe. Forse da buon Duemila non saprà nulla di Battisti e Mogol e di quando c’era il walkman, ma di sicuro sa come si coglie l’attimo”.

“Appartiene alla generazione «del tutto e subito», per cui il piacere dell’attesa non è contemplato, e vive ogni momento come se fosse unico”.

“Per lui il futuro è adesso e gli basta poco per prenderne giorno dopo giorno un pezzettino, come ha fatto sabato allo Stadium sbloccando la partita contro l’Empoli. Chi lo conosce da sempre, come il fratello Giovanni,racconta spesso che il piccolo di casa «ha sempre avuto un grande fiuto per il gol: su dieci palloni, otto li butta dentro»”.

“La media non è peggiorata giocando in Serie A, tanto che mamma Isabelle, non una frequentatrice abituale dell’Allianz, sabato era in tribuna pur sapendo che non avrebbe giocato dall’inizio. Forse se lo sentiva che era meglio essere presente.”

“Kean sa che questo è il suo momento e vuole sfruttarlo fino in fondo” scrive la Gazzetta.

“A 19 anni e 31 giorni Moise è sedicesimo nella classifica dei calciatori che hanno segnato di più in A, con un bottino di otto reti. Davanti a lui ci sono giocatori del calibro di Piola, Rivera, Mancini, Corso e Balotelli”.

Soprattutto il calcio di Silvio Piola, leader di questa speciale classifica con 26 gol, appartiene a un’altra era geologica. Piola, che ha fatto la storia del nostro campionato, esordì in Serie A con la Pro Vercelli nel febbraio 1930, quando aveva 16 anni e 5 mesi, più giovane di 4 mesi rispetto a Moise, debuttante il 19 novembre del 2016 nei minuti finali di JuventusPescara 3-0 al posto di Mario Mandzukic”.

Infine conclude la Gazzetta dello Sport: “Se ci limitiamo a un’epoca più recente, all’età di Moise Mario Balotelli aveva segnato 11 gol come Alexandre Pato, mentre a 15 troviamo il bulgaro Valeri Bojinov, autentico prodigio di precocità a Lecce con Zdenek Zeman. Un gradino più su il c.t. dell’Italia Roberto Mancini, che stravede per Kean e che da minorenne si era già tolto delle belle soddisfazioni al Bologna, prima di finire alla Sampdoria.

spot_imgspot_img