venerdì, Novembre 22, 2024

Il Milan entra a far parte dell’ECA

La figura di Andrea Agnelli in qualità dI presidente dell’ECA, sta catalizzando l’attenzione di molti club di livello mondiale.

È di poche ore fa la notizia riportata sul sito di Sport Mediaset, che ha ripreso il Tweet del Milan, secondo la quale “la famiglia dell’ECA si allarga e accoglie il Milan”.

Attraverso i propri canali social, – scrive il sito sportivo – il club rossonero ha annunciato infatti di essere entrato ufficialmente nell’Associazione Europea per Club di calcio, l’associazione delle squadre europee che comprende 232 società del Vecchio Continente e di cui è presidente Andrea Agnelli.

“Il Milan è orgoglioso di essere membro dell’ECA – si legge nella nota del club – Plasmiamo il futuro del calcio insieme”.

Ecco il post ufficiale del Milan su Twitter:

Poche ora fa anche il Napoli ha Twittato sul proprio profilo un video in cui manifesta l’orgoglio di far parte dell’Eca:

“Il Napoli è orgoglioso di essere un membro Eca”. Lo ha scritto la società azzurra su Twitter con un post e in allegato un video coi protagonisti. Tra questi figura anche il presidente Andrea Agnelli.

Evidentemente le proposte di Andrea Agnelli hanno un certo seguito nel mondo del calcio.

Scrive il Corriere dello Sport che “già lunedi 18 marzo è stata diffusa la notizia secondo la quale la Uefa e l’Eca preparano la rivoluzione”.

“Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, a breve si terrà una riunione tra l’Associazione dei Club Europei, capitanata da Andrea Agnelli, e la Federazione internazionale” riporta ancora il CdS.

Sempre secondo quanto riporta il CdS, “La celeberrima Superlega non sembra più un argomento di attualità, ma dovrebbero essere in cantiere delle novità riguardanti la Champions League, a partire dall’edizione 2021 o, al più tardi, da quella del 2024”.

“Sul tavolo di Aleksander Ceferin potrebbero arrivare due richieste di innovazioni: la prima riguarda un sistema di retrocessioni e promozioni, sulla falsariga di quanto avvenuto in Uefa Nations League, rendendo la Champions League una sorta di ambiente chiuso, difficilmente accessibile grazie ai risultati dei campionati nazionali. Il secondo aspetto è legato a una tematica già affrontata in passato: il passaggio di alcune gare da metà settimana al weekend, possibilmente in prima serata per attrarre più sponsor e diritti tv. Quest’ultima soluzione non piace alla Uefa, che dovrebbe poi imporre alle varie leghe nazionali una riforma dei calendari” conclude il CdS.

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