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venerdì, Aprile 26, 2024

80 anni Trap. Antonio Conte lo racconta così

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Non poteva mancare Antonio Conte.

Trapattoni, l’allenatore che ha segnato la carriera di Antonio Conte e la vita dell’ex calciatore e poi allenatore bianconero.

Ecco l’intervista ad Antonio Conte, pubblicata stamane da Sky Sport Dal Lecce il grande salto alla Juventus, per volere di Trapattoni.

Ricorda Sky, che era il 1991, quando per volere del Trap, Conte passò dal Lecce alla Juventus e da li, non è più andato via, segnando una lunghissima carriera in bianconero, che lo ha portato a diventarne allenatore, prima della Juve e poi della Nazionale.

Trap? “Un padre” per Antonio Conte.

Trapattoni ha lasciato una grande eredità, sicuramente è uno degli allenatori più importanti della storia del calcio italiano. Io ho avuto la fortuna di conoscerlo bene ed imparare da lui” dice Conte a microfoni di Sky.

Racconta Conte, “Ancora ricordo il mio primo anno a Torino, un po’ difficile per me, ma alla fine di ogni allenamento, il Trap ed il suo assistente Sergio Brio, si fermavano a darmi ripetizioni tecnico-tattiche: per un ragazzo appena arrivato da Lecce era qualcosa di fantastico”.

Il fatto che una persona che aveva vinto così tanto si fermasse con un giovane di belle speranze mi responsabilizzava e mi rendeva orgoglioso. Ecco, anche questo è Trapattoni”, racconta l’ex capitano bianconero.

“Cosa mi manca del mister? Il suo essere padre, l’affetto che dava ai giocatori, ti trasferiva fiducia. Quello che oggi inizia un po’ a mancare nel rapporto che c’è tra allenatori e calciatori”.

Il cronista chiede a Conte se nei suoi nuovi panni di allenatore c’è qualcosa di Trap?

“Sì, – risponde Conte – penso che ci sia nella gestione e nel dire le cose sempre in maniera diretta, con grande schiettezza. Anche Trap preferiva dire una brutta verità piuttosto che una bella bugia. Io appartengo a quel tipo di allenatori: non mi piace prendere in giro i giocatori anche perché era la cosa che più odiavo quando ero giocatore. Ho sempre preferito un rapporto schietto, diretto”.

E ora gli auguri per gli 80 anni del Trap.

“Auguri mister, e grazie per quello che mi ha dato, dal punto di vista umano e tecnico, non smetterò mai di ringraziarla. L’ho sempre considerato un secondo padre e lo sarà sempre”.

Infine una chicca che racconta Antonio Conte “Il fischio del Trap? Lo riconoscevi anche da lontano. Io? Mai riuscito a farlo”.

Fonte: Sky Sport

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