Duro attacco di Marcello Chirico, giornalista e opinionista di fede juventina, che ha commentato l’intervista rilasciata dal presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, al Corriere dello Sport:
“Una volta era Massimo Moratti, adesso c’è Aurelio De Laurentiis. Latitudini diverse, identico spartito: il lamento come denominatore comune. Una tattica in grado di produrre ottimi frutti, se gestita con furbizia”.
“Moratti ci riuscì, De Laurentiisci prova. L’ultimo tentativo lo si registra a poche ore dal fischio d’inizio di Napoli-Juventus: “Lo scudetto perso l’anno scorso è ancora una ferita aperta – ha dichiarato De Laurentiis – Che gatta ci covi, sulla conduzione dei campionati, è un sospetto di parecchi, mica solo il mio. Se il VAR non viene usato con coscienza, pensar male è inevitabile”. Sembra di riascoltare Moratti dal ’98 in poi, o no? Siamo nel 2019 e la teoria del sospetto non passa mai di moda, al contrario continua a fare proseliti. Obiettivo non dichiarato ma esplicito, aprire una Calciopoli-bis e radiare dai campionati la Juventus in modo definitivo. #Juveout, perché retrocederla in B non basta, altrimenti torna e rivince. ADL è un autentico piromane del calcio italiano”.
“Appiccare incendi nell’imminenza di Napoli-Juve, col Questore De Iesu che invita gli juventini ad andare al San Paolo in tuta mimetica o accompagnati dai poliziotti, non è stata un’idea brillante. A furia di fare casino Moratti riuscì a portare via alla Juventus uno scudetto a tavolino, pur piazzandosi nel 2005 solo al 3° posto in classifica con la sua Inter, col Napoli che da anni arriva 2° De Laurentiis spera magari di avere pure lui le sue chance. “Gatta ci cova”, infatti…
“A proposito, ne approfitto per ricordare ad Aurelio, stupito per il ritorno dei tifosi juventini a Napoli, che – nella gara d’andata – quelli napoletani hanno occupato eccome il settore ospiti all’Allianz Stadium, così come già capitato la volta prima in quella decisa dal gol di Koulibaly, ma erano solo i residenti in Piemonte (e ce ne sono tantissimi), più pacifici e civili degli ultrà che, puntualmente, distruggevano i bagni e tiravano di tutto (urine comprese) addosso agli spettatori degli altri settori. In quelle occasioni l’Osservatorio dimostrò oculatezza. Al contrario, non lo ha fatto stavolta, aprendo i cancelli del San Paolo agli juventini pur sapendo del rischio che corrono, come presumo gli sia stato fatto presente nei giorni scorsi dal Questore di Napoli, il più preoccupato di tutti per quello che potrebbe accadere a Fuorigrotta. E in un clima di così alta tensione,anche le parole possono avere il loro peso. A meno che certe dichiarazioni non rientrino nella strategia del lamento. Scriveva Sun Tzu nell’Arte della Guerra: “Fondamentale in tutte le guerre è lo stratagemma””.