sabato, Luglio 27, 2024

Juve: È Zinedine Zidane il pupillo di Agnelli

Il Corriere di Torino all’interno della sua sezione dedicata al calcio non sembra nutrire dubbi circa il futuro di Massimiliano Allegri e i suoi eventuali sostituti.

Scrive il giornale piemontese “A volte ritornano, si dice sempre, solo che stavolta sembra sia vero. «Arriva, arriva», sospira uno dei pochi amici che Zinedine Zidane s’è lasciato a Torino”.

E ancora afferma con certezza tra le sue colonne il quotidiano:

Da quando s’è alzato per l’ultima volta dalla panchina del Real, è come se solo per quello si fosse avvicinato a quella della Juve, tra la fantasia dei tifosi e la stima di Andrea Agnelli che, come ogni fedele bianconero, l’ammirò ai bei tempi dei colpi di suola”.

C’era stata qualche chiacchiera, negli anni (passati) e nei mesi (scorsi), come sempre capita tra vecchi amici, ma da qualche tempo la Signora ha iniziato a corteggiare il suo vecchio cavaliere”.

“Nei rumors, come una sorta di direttore tecnico — ipotesi mai concretamente esistita — poi come allenatore. E qui, va da sé, si incrociò con il futuro di Massimiliano Allegri: che ha contratto, ma che, come ogni primavera, sembra già sulla via dell’addio”.

“Solo che quest’anno s’è aggiunto qualche indizio in più, come la corte di un grande club europeo e l’insofferenza per l’ambiente bianconero. Ultima goccia, lo tsunami di critiche per la sconfitta con l’Atletico, nell’andata degli ottavi di Champions. Detto con una sua battuta, riportata: «Mi sono rotto le scatole»”.

Ma l’addio di Allegri sarà solo l’inizio, e non la fine, del romanzo. Perché, a parte il favoritissimo Zidane, i bianconeri hanno pensato pure a un altro allenatore: Pep Guardiola. Del resto, una volta preso il numero uno sul prato, tanto valeva provare a prendere anche il top sulla panchina”.

“Da sempre, sarebbe il sogno del capo dell’area tecnica Fabio Paratici, e di tutti quelli che fanno il suo mestiere. Da anni Paratici conosce Pere Guardiola, fratello di Pep e agente di Luis Suarez, che pure trattò, nel gennaio 2011, prima del blitz del Liverpool”.

“Ed è pure buon conoscente del tecnico, piuttosto il guaio sono i quattrini: quei 20 milioni a stagione che il Manchester City gli garantisce fino al 2021, con un contrattone rinnovato appena un anno fa. L’unica chance sta nella curiosità e nell’ambizione di Guardiola, quella di sfidarsi con il campionato italiano, l’unico che non ha ancora vinto”.

“E, chissà, vincere la Champions con la Juve, anche se è la stessa sfida per la quale l’hanno ingaggiato gli sceicchi. Basta una trattativa (Zidane) e un’ipotesi (Guardiola) per imbastire già un gran duello. Tutto Zidane sta chiuso in una frase di Jorge Valdano, madridista e scrittore, nel suo meraviglioso Sogno di Futbolandia: «Quando il calcio entra in una fase di confusione totale, è bene ricordarsi che la scatola nera ce l’ha Zidane”.

“Lì dentro, c’è tutto». Anche se l’etichetta gliela appiccicò quand’era ancora giocatore. Quello del tecnico, invece, è altro mestiere: la scatola nera registra quello che è stato fatto, non sempre quello che si sarebbe dovuto fare”.

Zidane ha stra-vinto facendo partitelle e tiri in porta. Ovvero, da gestore di talenti, messi insieme in una squadra formidabile. Più amministratore e un po’ meno allenatore, che è poi spesso la critica mossa ai grandissimi. Pep è uno che insegue la forza dell’idea e non l’idea della forza”.

Il che, farebbe tanto bene all’ultima Juve. Alla quale, invece, dovrà probabilmente dedicarsi Zidane, che mai fece pentire i suoi presidenti, tanto meno Florentino Perez, che dopo i 150 miliardi di lire spesi lo rincuorò: «Tranquillo, sono soldi ben spesi». Anche se Torino, non l’ha mai dimenticata: «Da voi sono diventato Zizou»”

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