La società è molto delusa, amareggiata.
È quanto riporta la Gazzetta dello Sport stamane.
Come evidenzia il quotidiano sportivo “a leggere bene tra le righe della lettera di Icardi è facile capirne il perché, visto che diverse cose proprio non tornano”.
“Intanto – scrive la Gazzetta – il modus operandi: sono mesi che l’Inter pubblicamente ha chiesto a Icardi di mantenere un profilo basso, sia per tutelare entrambe le parti per la questione rinnovo sia per evitare fraintendimenti o parole fuori posto”.
E ancora scrive il quotidiano sportivo: “Eppure Wanda ha continuato in tv a mandare frecciate a squadra e club e a postare sui social frasi criptiche sul presente e futuro di Mauro”.
“E lo stesso Icardi, mercoledi ha voluto alimentare il mistero pubblicando una sua foto accompagnata dalla parola «freedom» (libertà), mascherata dietro a un probabile progetto pubblicitario”.
“Ma il colpo di teatro di ieri va ben oltre l’immaginazione e nello sfogo del centravanti argentino c’era davvero poco da interpretare. E già il fatto che il contrattacco sia arrivato ancora una volta tramite i canali social conferma la chiara volontà di non voler rispettare le richieste della società”.
Il quotidiano sportivo evidenzia: “Quella stessa società (Inter ndr) che tra l’altro viene messa al centro di attacchi piuttosto mirati da parte del calciatore, che è ricaduto nell’errore di mettere il proprio ego davanti a tutto: zero riferimenti alla squadra, nessun cambio di atteggiamento verso dirigenza e staff tecnico e medico, nessuna parola che potesse lasciar intendere dispiacere o pentimento per il modo in cui sta affrontando questa situazione da ormai separato in casa”.
“Difficile capire – scrive la Gazzetta – quali potranno essere gli scenari futuri. La società avrebbe gradito già da tempo un passo indietro di Icardi, magari sotto forma di confronto chiaro con la squadra all’interno dello spogliatoio e il ritorno all’allenamento”.
“E invece niente, Mauro resta sul lettino. E il suo film in nerazzurro sembra sempre più vicino ai titoli di coda”.