Paulo Dybala come un tifoso qualsiasi sfoggia la sua collezione di Magliette.
Il numero 10 della Juventus ha mostrato la sua vasta collezione di magliette alle telecamere di Otro, piattaforma di foto, video, storie e tanto altro, dei più grandi calciatori e calciatrici del pianeta
Dalle più rare a quelle più comuni le magliette sono circa 270: ci sono tutti i grandi campioni affrontati dall’argentino. Quelle di cui Paulo va più fiero? Naturalmente Ronaldo, Messi e… Paul Pogba!
Dybala ai microfoni di Otro ha anche spiegato com’è nata la sua collezione.
La Joya ha realizzato un suo sogno. “Le maglie che vedete sono circa 270 e non sono un numero a caso. Qui vedete tutte quelle che ho scambiato con i miei compagni e con gli avversari che ho sfidato. Ricordo che quando ero in Argentina ho sempre sognato di avere una collezione tutta mia e ora ci sono riuscito”.
Quella dell’Instituto, forse la più importante. “Una delle più importanti per me è quella con la numero 9 dell’Instituto perché è stato il mio primo club da professionista e che mi ha cambiato la vita.”
Quella del Palermo, altra pietra miliare. “Poi c’è quella del Palermo, a cui devo molto perché mi ha comprato e mi ha portato in Italia, lanciandomi nel grande calcio. Non era un momento molto felice perché venivamo dalla serie b ma siamo riusciti a risalire”.
Quella dell’amico Pogba. Un’altra che voglio ricordare è quella del mio ex compagno Pogba, che ancora oggi sento tutti i giorni e siamo molto amici. A me ha dato molto”.
Quella della suo prima scudetto con la Juve. “Della Juve quella che ricordo meglio è quella del 2015/2016, perché è stata quella del primo anno e del mio primo scudetto in Italia. L’ho fatta firmare a tutti i miei compagni ed ero felicissimo, ho solo bei ricordi. Il numero 21 è il mio da quando ho 6 anni. Alla Juve ho trovato gente come Khedira, Chiellini, Mandzukic che per me sono come una famiglia.
Quelle di Messi e Ronaldo. “Custodisco gelosamente quella di Messi e Ronaldo le metto sempre insieme perché quando le vedo mi ricordo che sono fortunato ad avere la possibilità di giocare con entrambi. Ti insegnano troppe cose ogni giorno e puoi solo imparare, non si possono paragonare perché sono due fenomeni, ognuno è unico a modo suo”.