Luciano Moggi in un articolo pubblicato su Libero analizza le cause del difficile momento della squadra di Luciano Spalletti
L’ex dirigente bianconero nell’articolo sostiene che i problemi dell’inter nascono nello spogliatoio, tra giocatori che fanno i capricci per il rinnovo di contratto, altri che chiedono apertamente la cessione e altri ancora che si perdono in querelle extra-calcistiche, prestando il fianco alle critiche dei tifosi.
Per i tifosi dell’Inter, che si sa non amano Luciano Moggi, non sarà facile non concordare con la sua analisi e con il conseguente suggerimento che offre all’AD nerazzurro Beppe Marotta: “Ci vuole coraggio Beppe e il coraggio spesso paga. Provaci”.
Una squadra tra moglie e marito. “È una squadra che si specchia troppo, che deve essere amata anche quando perde, almeno così scrive nei social la moglie di Icardi, dopo che il marito aveva sbagliato due gol facili davanti al portiere”. Inizia, allusivo, Moggi.
Problema Endemico. “Il problema endemico dei nerazzurri è lo spogliatoio, dal quale è uscito lo spiffero di Perisic che voleva essere ceduto non condividendo l’ operato dell’allenatore, come d’ altra parte Miranda e chissà chi altro”.
Giocatori che seminano zizzania. “Nel gruppo di giocatori ci sarà chi è contro il mister e chi a favore: ma, soprattutto quelli contro, in assenza di risultati, seminano zizzania. E sono probabilmente gli stessi che hanno dato la notizia della litigata con l’ allenatore.”
Spogliatoio allo sbando. “E siccome uno spogliatoio coeso è la forza di una squadra, il motivo delle sconfitte va ricercato soprattutto in questo”. Manca il senso di appartenenza e senza amore per la maglia si va poco lontano”.
Come venirne fuori. Moggi ricorda il suo arrivo al Napoli nel 1987 e fa il parallelo con l’arrivo di Marotta all’Inter.“Al mio arrivo a Napoli mi trovai più o meno nelle condizioni attuali di Beppe Marotta, con dei giocatori che contestavano apertamente il mister”.
Sistemare lo spogliatoio. “Non tenni conto di quei dirigenti che mi suggerivano di esonerare l’ allenatore e detti una sistemata allo spogliatoio”.
Partirono cinque giocatori, addirittura il capitano e anche qualche Nazionale, ma il Napoli, rifatto e rinfrescato, vinse campionato, Coppa Uefa, Coppa Italia e Supercoppa con lo stesso mister.
“Ci vuole coraggio Beppe e il coraggio spesso paga. Provaci”, conclude Luciano Moggi.