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venerdì, Aprile 19, 2024

Coni, la politica accantona Malagò: non è detto che sia sbagliato!

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Stamane abbiamo letto con piacere un bellissimo editoriale su calciomercato.com.

L’articolo scritto da Pippo Russo mette in evidenza la bontà dell’iniziativa intrapresa con coraggio e determinazione da parte dell’esecutivo gialloverde.

Si tratta della riforma del Coni con conseguente rivoluzione dello sport italiano .

Scrive il giornalista: “Sono pochi i casi in cui non è esagerato parlare di cambiamento epocale. Il passaggio dalla Coni Servizi alla società Sport e Salute è uno di questi casi”, afferma Russo.

“Perché – si legge –  rivoluziona lo sport italiano nelle istituzioni su cui si regge, ma soprattutto ridisegna l’equilibrio fra il mondo dello sport e il mondo della politica”.

L’editoriale spiega in maniera impeccabile e, a nostro modesto avviso, a ragione, che “con un drastico ridimensionamento del Coni, il cui ruolo da Leviatano sul sistema sportivo italiano non ha pari al mondo. Questa è la fotografia della situazione. 

Scrive giustamente il giornalista di calciomercato.com  che si tratta di un cambiamento troppo grande, che certamente comporta dei rischi e produrrà delle crisi di rigetto. Esattamente come succede in ogni caso di mutamento che proceda non per aggiustamenti ma per cambio di regime.

“Soltanto quando la nuova macchina dello sport italiano sarà entrata in funzione,  – scrive il giornalista – e avrà prodotto i primi effetti, si potrà valutare se sia valsa la pena intraprendere un percorso così incerto. Fino a allora possono essere registrate soltanto opinioni accademiche, e prese di posizione da parte di soggetti portatori d’interesse”.

La situazione è stata esplicitata anche nell’Aula Magna dell’Acqua Acetosa dove è stata presentata la nuova riforma del sistema sportivo italiano racchiusa nella società “Sport e Salute“. Presenti al tavolo per spiegare la novità, da mesi oggetto di conflitto tra Coni e Governo, vi nerano i sottosegretari Giancarlo Giorgetti e Simone Valente, il Ministro della Salute Giulia Grillo e quello dell’Istruzione Marco Bussetti. In prima fila il presidente del Coni Giovanni Malagò e il Ministro dell’Interno Matteo Salvini.

Riporta ancora l’editoriale di calciomercato.com che “è così emerso che le federazioni sportive siano molto meno preoccupate di quanto lo sia il presidente del Coni, Giovanni Malagò. Che infatti sarebbe il principale sconfitto di questo passaggio, il soggetto che verrebbe a subire la più clamorosa diminuzione di potere. È stato uno spettacolo vedergli prendere la parola ieri, mogio mogio, mentre si faceva forza per non urlare che questa rivoluzione gli fa schifo”.

E ancora, “ancor più curioso è stato vederlo così dimesso di fronte a un sottosegretario della Lega (Giancarlo Giorgetti, principale motore di questo passaggio che rivoluziona lo sport italiano), lui che al tempo in cui venne sorprendentemente eletto presidente del Coni teneva ben altro atteggiamento nei confronti dello stesso partito.

Precisa ancora Russo nell’editoriale che “Ci si trova dunque al cospetto di un passaggio rivoluzionario. Una sfida che a nostro parere va affrontata senza pregiudizi. E senza impuntarsi su quel rischio di commistione fra sport e politica che adesso qualcuno teme. Si tratta di timori mal posti”.

E ancora ” un rapporto fra sport e politica c’è sempre stato, e chi nega ciò è semplicemente in malafede” si legge.

In molti paesi sviluppati esiste un consolidato potere di controllo e indirizzo da parte dello stato (e dei governi in carica) sul mondo dello sport. E i risultati sono positivi o negativi a seconda delle stagioni politiche e del clima culturale, non certo a causa di un vizio di sistema.

Conclude poi così il bell’editoriale di Pippo Russo:

Un’iniziativa coraggiosa sullo sport italiano – e per “coraggiosa” intendiamo “svincolata da qualsiasi signoraggio del Coni” – avrebbe potuto e dovuto essere lanciata dai governi precedenti. Se non lo hanno fatto, e nemmeno pensato, è un difetto loro. Non tutte le riforme dei governi che non ci piacciono sono giocoforza delle cattive riforme. In particolare, questa va seguita e testata. Il tempo dirà se sarà avrà prodotto uno scatto in avanti o dei danni peggiori rispetto alla situazione che pretendeva di migliorare.

Fonte: Calciomercato.com

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