giovedì, Ottobre 10, 2024

De Laurentiis: promozione e retrocessione sono una grande idiozia

Aurelio De Laurentiis ha parlando a lungo ai microfoni del “The New York Times“.

Ha parlato anche del business nel mondo del calcio, che vorrebbe rivoluzionare.

Il presidente del Napoli ha detto che vorrebbe cambiare le regole, in particolare cambiare il modo in cui il premio in denaro viene distribuito dai maggiori campionati.

Pensa che la sotto performance non dovrebbe essere premiata. Piuttosto, pensa che dovrebbe essere punita: “Finisci per primo, prendi 100 milioni di euro, per esempio“, dice De Laurentiis , “finisci secondo, guadagni € 50 milioni e così via. Ma se finisci per ultimo, paghi una multa“.

Sostiene che “la promozione e la retrocessione è la più grande idiozia nel calcio”.

Utilizza il Frosinone  per spiegare il suo pensiero. “Club come il Frosinone non attirano fan, né interessi, né emittenti nel campionato, dice De Laurentiis – Arrivano, neanche cercano di competere e tornano indietro –retrocedono -, tranne che con le loro casse piene da quella quota, ingiustificata, proveniente dalle entrate dei diritti televisivi”.

Il Presidente del Napoli continua a martellare. “Il problema è che i piccoli club hanno gli stessi diritti dei più grandi. Perché il Frosinone dovrebbe giocare in serie A, avere una fetta della pagnotta e quindi essere retrocesso alla seconda divisione e poi magari alla terza? Se non possono competere, se finiscono per ultimi, dovrebbero pagare una multa. Non dovrebbero ricevere denaro per il fallimento“.

De Laurentiis, prima che il giornalista del The New York Times” lo porti a a parlar d’altro, accenna a una possibile riorganizzazione del pianeta calcio.

La promozione e la retrocessione è la più grande idiozia nel calcio. Soprattutto da quando anche la UEFA ha cercato di costringere i club a rispettare le regole del fair play finanziario. I club dovrebbero essere strutturati geograficamente, in modo che possano essere tutti autosufficienti. Se non possono sopravvivere finanziariamente, se non possono essere autosufficienti, dovrebbero essere espulsi“.

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