La vittoria del Milan sulla Spal per 2-1, col gol vittoria di Higuain, ha riportato un po’ di buonumore a Gattuso,
“Con Higuain ho dovuto fare come Lino Banfi con Aristoteles“. ha scherzato Ringhio nel dopo partita parlando ai microfoni di Sky Sport.
Ha proseguito parlando del momento del Pipita: “Dopo il rigore sbagliato con la Juventus, mentalmente ha preso una piccola mazzata. Lo dimostra anche il bel gesto che fa durante l’esultanza: speriamo che adesso Gonzalo trovi continuità , che la smetta di darsi le martellate da solo“.
“E’ un giocatore che vive per il gol. In Italia, ma in tutta la sua carriera, è sempre stato un cecchino, con noi ha sbagliato qualche occasione e ne è consapevole di questo“, ha proseguito Gattuso.
“Se ha dormito in camera con me proprio come Lino Banfi con Aristoteles? No, le camere sono troppo piccole a Milanello; io ho la camera degli allenatori che è la 5, è un buco, non si può“, scherza un Rino Gattuso finalmente rilassato.
Gattuso spiega la crisi di Higuain. “Quando per dieci anni di fila sei abituato a fare venti gol a stagione è difficile attraversare questi momenti. Higuain ha pagato questo, il calo lo ha avuto dopo quel turno perché sentiva tanto la partita con la Juventus”.
“Il suo gesto durante l’esultanza? Si è scrollato tutto di dosso, lo ha fatto anche Kessié dopo il rigore con il Parma”, ha proseguito l’allenatore del Milan.
Scivola via tutto âš½#Higuain #MilanSpal pic.twitter.com/zeFR0djJvO
— FedericaDiBartolomeo (@FedericaDB22) December 29, 2018
Gattuso infine parla della suo momento: “Se adesso sono più sereno? Quando uno fa l’allenatore – prosegue Gattuso – la parola sereno non esiste. L’unico sereno è Allegri che ha venti punti di vantaggio sulla seconda”.
“Con Leonardo, Maldini e Gazidis parlo con grande onestà , ogni tanto abbiamo vedute diverse. La squadra è viva, col 4-3-3 esprimevamo un bel gioco, possiamo tornare a giocare un buon calcio. Dobbiamo rimanere attaccati al carro Champions in primavera e giocarci la qualificazione” ha concluso l’allenatore del Milan.