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giovedì, Aprile 25, 2024

Attacchi agli arbitri, indagine su De Laurentiis e Preziosi

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Brutte notizie per il Napoli.

Nuovi guai quindi per i partenopei, oltre alla già delicata situazione riguardante Koulibaly e  Insigne, squalificati per 2 giornate dopo quanto accaduto a Milano contro l’Inter.

Il presidente partenopeo Aurelio De Laurentiis sarebbe infatti nel registro degli indagati della Procura della FIGC a causa delle sue dichiarazioni contro gli arbitri.

La motivazione? De Laurentiis ha avuto parole dure contro la designazione di Mazzoleni per Inter-Napoli.

Il presidente della squadra campana non è l’unico presidente di Serie A sotto indagine.

Secondo quanto riportato dall’ANSA il procedimento, che non sarebbe ancora partito, riguarderebbe anche Enrico Preziosi, presidente del Genoa, e Urbano Cairo, presidente del Torino.

Per quanto riguarda il presidente dei Grifoni, la Procura sta esaminando le parole di Preziosi subito dopo la sfida con la Roma: il numero uno rossoblù contestò la direzione di gara dell’Olimpico parlando apertamente di “complotti” ma anche di “sistema malato e sbagliato”.

La causa scatenante delle dichiarazioni di Preziosi è stata il gol annullato al Genoa ed il rigore non concesso a Pandev per la spinta di Florenzi nel finale che il patron del Genoa ha commentato con queste parole:

“Era una partita che potevamo vincere e invece abbiamo perso. L’arbitro si è rifiutato di andare al Var e deve spiegare il perché visto che lo paghiamo noi. Su un episodio così clamoroso non si poteva non usare la Var. Il sistema è malato e sbagliato. Io non voglio alimentare complotti, ma il pensiero mi viene…” ha detto Preziosi.

Ecco invece le parole che inguaiano De Laurentiis, proferite alla notizia del della nomina di Mazzoleni, quale arbitro della partita Inter-Napoli:

“Mi date una brutta notizia – le frasi del patron azzurro-. Mazzoleni mi preoccupa, con noi è sempre stato cattivo e non imparziale. Mi raccomando, comportatevi da persone perbene”. E ancora sul Var: “È stato inserito per tutelare anche gli investimenti, non immaginavo potesse diventare un ulteriore strumento in mano agli arbitri, che sono finanziati da noi. Dovrebbe esserci la capacità di essere equidistanti: chi sta al video deve stoppare tutto quando in caso di episodi complessi, altrimenti rimangono i dubbi su un sistema che può indirizzare l’acqua a certi mulini”.

Fonte: Gazzetta dello Sport

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