Poco fa ha parlato Giorgio Chiellini.
Lo ha fatto ai microfoni di Dazn.
Oramai è l’unico insieme a Ronaldo ad essere contraddistinto dalla formula chimica.
CR7, l’uno, GC3 l’altro.
E non è un caso se un allenatore come Luciano Spalletti ne tesse le lodi prima di Juventus-Inter.
Il capitano bianconero, è sotto gli occhi di tutti, sta disputando una stagione tra le migliori della sua carriera.
Chiellini, parla da capitano e lo fa citando i suoi predecessori:
“Del Piero mi ha accolto a Torino quando avevo 21 anni, nei primi mesi mi sentivo inadeguato in mezzo a tanti campioni, ma lui ha sempre cercato di farmi sentire parte del gruppo nonostante avessi interessi completamente diversi”, racconta il dott. Chiellini.
Poi “Chiello” prosegue “Ed è quello che sto cercando di fare io con i ragazzi nuovi che arrivano… tipo Cristiano Ronaldo! Poter essere paragonato a Scirea, non tanto nello stile di gioco quanto nei valori che porto avanti, mi rende orgoglioso” racconta.
Poi Chiellini diventa serio, ruvido quando parla a proposito dei fattacci di Firenze: “Quelle scritte non sono contro la persona, quello è odio verso il club: il calcio è una valvola di sfogo, speriamo che piano piano si riesca a educare al tifo positivo e non all’odio verso gli altri.”
“Buffon è una persona con cui ho condiviso tutto, tra Nazionale e Juve passavo con lui 300 giorni l’anno: quello che gli invidio è la capacità di toccare le corde giuste in quei momenti della stagione in cui il capitano deve compattare il gruppo. E Gigi riusciva ad arrivarti dentro”.
Il forte difensore si sofferma a parlare dei suoi “nemici”: neutralizzato il più difficile in assoluto (Andrea Agnelli glielo ha regalato in squadra) non resta da affrontare l’altro sicario dell’area di rigore.
E le parole di Chiellini rimbombano come una sentenza “Icardi dentro l’area di rigore è il secondo miglior giocatore che mi sia capitato di marcare, perché ti disintegra mentalmente.”