giovedì, Dicembre 12, 2024

Coman si sfoga: “Ho 22 anni ma sono pronto a lasciare il calcio”

Ricordate Kingsley Coman?

Il talento francese di 18 anni “soffiato” dalla Juve al Psg nel 2014.

Uno dei tanti colpi geniali a parametro zero portati alla Juventus da Marotta .

E lo stesso Marotta ha sempre rimpianto di non essere riuscito a trattenerlo quando decise di andare via da Torino per giocare nella Bundesliga con il Bayern Monaco.

Non è stato un anno semplice per Kingsley Coman. Il francese purtroppo ha passato il 2018 più in infermeria che in campo, a casa di due brutti infortuni tra febbraio e agosto che l’hanno costretto a sottoporsi a due operazioni al piede per ricostruire i legamenti della caviglia.

Hanno colpito il mondo del calcio le parole del talento ex Juve a seguito di questa serie di infortuni. Ecco cosa ha dichiarato Coman:
“È stato un anno molto difficile. Quando mi sono fatto male mi è cascato il mondo addosso. Spero di non dover rivivere quei brutti momenti che ho dovuto affrontare”.

In caso di nuovo infortunio, l’intenzione dichiarata di Coman lascia di stucco tutti quanti:
“Dovesse ricapitare ancora, vorrà dire che non sono fatto per vivere a questo livello. Ne ho abbastanza, non accetterei una terza operazione. Se il mio piede non è fatto per questa vita, vuol dire che ne avrò un’altra, più anonima”.

Alla Juve il francese viene ricordato con affetto, nonostante abbia lasciato a malincuore i bianconeri:
“L’esperienza alla Juventus mi ha insegnato molto ma non giocavo nella mia posizione e per questo ho deciso di andare altrove”, disse il calciatore.

A proposito di infortuni alla caviglia, viene in mente un grandissimo del calcio mondiale costretto ad un addio al calcio arrivato nel 1995 alla soglia dei 30 anni, dopo tre di inattività: Marco Van Basten.

L’olandese ha dovuto dire addio troppo presto a quel mondo che ancora oggi lo rimpiange: infinito Marco, fuoriclasse senza bandiera. Carriera legata al Milan, squadra con la quale ha fatto in tempo a vincere ‘giusto’ tre Palloni d’Oro, ma patrimonio mondiale del calcio.

Fenomeno sì, costretto ad appendere gli scarpini al chiodo dopo un calvario infinito legato alla sua caviglia.

Fonte: SportTiscali

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