Alla Juve si chiude un ciclo. Nel corso della nuova Assemblea parla Pavel Nedved e saluta tutti:
“Non ho parlato spesso, ma oggi mi sembra doveroso parlare e ringraziarvi.
Ogni momento della mia vita juventina meriterebbe tanti ringraziamenti. Il percorso qui è durato 20 anni: ero giovane calciatore, essere diventato dirigente di mezza età. Da quando sono arrivato mi sono adattato con tranquillità: si sono comportati con me come una famiglia, soprattutto grazie ad Umberto Agnelli e donna Allegra.
Ho capito questo club, che non è solo tra i più importanti al mondo ma è un onore rappresentarlo, in campo e poi dopo dietro ad una scrivania. Avevo smesso di giocare da pochi anni, da quando gli azionisti nel 2010 mi hanno chiesto di entrare nel CdA.
I primi anni di apprendimento sono stati una grande scuola per me: ogni giorno ho potuto imparare qualcosa, dando il mio contributo.
Poi sono diventato vicepresidente, sono orgoglioso di questo incarico che è un grande onore ma anche grande responsabilità. Non mi è mai mancata la passione dal primo giorno di allenamento e fino ad oggi.
Grazie a lei presidente anche per la nostra amicizia fuori dal lavoro. Penso alle nostre partite dove si è rafforzato il nostro rapporto. So quanto ami la Juventus e so quanto sei stato leader per noi. È stato un onore stare al tuo fianco. Grazie presidente. Grazie a tutti”.