La Juventus reagisce alle accuse della Consob in merito ad alcune anomalie riguardo alcuni fatti gestionali e operazioni presenti nel bilancio d’esercizio al 30 giugno 2020, al bilancio consolidato e d’esercizio al 30 giugno 2021, e alla relazione finanziaria semestrale al 30 dicembre 2021.
Il club bianconero in un documento spiega che “le criticità rilevate dalla Consob riguardavano: “15 operazioni incrociate presenti nel bilancio al 30 giugno 2020 e al 30 giugno 2021”, qualificate dalla Conob come “operazioni di cessione e contemporaneo acquisto di diritti alle prestazioni sportive dei calciatori concluse con la medesima controparte”;
E ancora, riassume Calcio e Finanza tra le sue colonne: la “competenza delle plusvalenze su operazioni realizzate prima del 30 giugno 2020” e le “manovre sui compensi del personale tesserato, con particolare riferimento agli esercizi 2019/2020 e 2020/2021″ (manovre stipendi).
In particolare, la Consob ha chiesto alla società piemontese di rendere noti al mercato i seguenti elementi di informazione:
le carenze e criticità rilevate dalla Consob in ordine alla correttezza contabile del bilancio d’esercizio al 30 giugno 2021; i principi contabili internazionali applicabili e le violazioni riscontrate al riguardo; l’illustrazione, in un’apposita situazione economico-patrimoniale consolidata pro-forma – corredata dei dati comparativi – degli effetti che una contabilizzazione conforme alle regole avrebbe prodotto sulla situazione patrimoniale, sul conto economico e sul patrimonio netto dell’esercizio per i quali è stata fornita un’informativa errata.
L’aspetto più interessante riguarda il punto A. In tema di “operazioni incrociate”, la Consob ha contestato alla Juventus di aver contabilizzato operazioni separate e distinte che sarebbero state da considerare come unitarie. “Sulla scorta di tale interpretazione, Consob ha rilevato che l’iscrizione al fair value” per 10 operazioni “non sarebbe conforme alle regole fissate dallo IAS 38 e in particolare dal paragrafo 45”.
Il secondo aspetto del punto A riguarda invece le cosiddette “manovre stipendi”. Per quanto riguarda la prima manovra, il posticipo di tre mensilità della stagione 2019/20, “secondo Consob, la Società avrebbe dovuto iscrivere maggiori costi e una passività, o quantomeno un accantonamento e un fondo rischi, in relazione al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2020”.
Per quanto concerne invece la seconda manovra, sempre secondo Consob “risulterebbero riscontrate […] le condizioni per l’iscrizione di un accantonamento relativamente al personale tesserato nel bilancio al 30 giugno 2021 per la passività inerente agli accordi individuali sottoscritti nel settembre 2021 relativi alla
retribuzione variabile (c.d. loyalty bonus) da riconoscere ad alcuni calciatori”.
Inoltre il club bianconero ha precisato che “gli eventuali effetti dei rilievi sollevati dalla Consob sarebbero nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello appena concluso, mentre sul piano economico e patrimoniale sostanzialmente si azzererebbero a livello cumulato nel corso del quinquennio 2019/2020 – 2023/2024 per quanto riguarda le c.d. operazioni incrociate e del quadriennio 2019/2020 –2022/2023 per quanto riguarda le c.d. manovre stipendi”.
La Juventus ha comunicato infine di non condividere “il giudizio reso da Consob […] e ribadendo le proprie argomentazioni già illustrate alla Consob nell’ambito del Procedimento, la Società valuterà le azioni a tutela dei propri diritti presso le competenti autorità giurisdizionali”.
Fonte: Calcio e Finanza