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Juve, Mughini impietrito: “Nei più che settant’anni da me passati ad adorare la “fidanzata d’Italia”, di una tale bruttezza non avevo mai avuto nozione”

Giampiero Mughini da’ vita ad un commento di fuoco sulla Juve, attraverso le colonne di Dagospia, a cui invia la consueta lettera aperta. Questi i passaggi principali

Non ci capisco nulla...Che sia tutta colpa di mister Allegri? Ma dai, è un pensiero beota. Che quel tale di cui ci avevano proclamato che era il re degli assist non ci sia una volta che il suo cross non batta sulla coscia di un avversario? Ma dai, non è possibile, forse è una nostra illusione ottica”. Comincia così la lettera di Mughini, noto tifoso della Juve.

Che il nostro portierone polacco si fosse rintanato dentro la porta e fosse andato completamente fuori tempo nel proteggersi da una palletta che è andata rimbalzando fino a oltrepassare la linea di porta? Dai, può succedere…”

E poi ancora, scrive un Mughini impietrito: “Che una difesa apprestata per un decennio

a non essere bucata mai sia divenuta adesso una sorta di carta velina che bastano le due dita della mano sinistra a stropicciare? Non ho risposte, questo pensiero lo respingo via e basta”.

“Che il gruppo dirigente di una società e di una squadra che hanno inanellato il record di nove scudetti consecutivi abbia d’improvviso perduto il bandolo della matassa? E’ un pensiero talmente assurdo che lo respingo via e basta”.

E allora? “Allora niente. Allora non capisco e basta. Si può restare impietriti tanto innanzi alla bellezza che alla bruttezza. E nei più che settant’anni da me passati ad adorare la “fidanzata d’Italia”, di una tale bruttezza non avevo mai avuto nozione. E’ lo sport, il più gran teatro al mondo, in questo caso il teatro dell’horror”.

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