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Chirico: “Juve-Salernitana è stata falsata e Rocchi e Gravina” 

Le parole di Rocchi e Gravina su Juventus – Salernitana hanno riacceso il dibattito sulla spinosa faccenda.

E allora Chirico (malvolentieri) ha deciso di intervenire nuovamente, “perché non è ammissibile continuare a farsi prendere in giro in questo modo da AIA e FIGC”.

Gravina e Gravina si ostinano a parlarne, non per ammettere il clamoroso errore, ma per giustificarsi. Anzi, fanno pure gli offesi, perché l’aver messo in dubbio la loro buonafede gli procura fastidio”.

Il giornalista mette all’angolo il designatore arbitrale: “Prendiamo pure per buona la tesi che a Lissone non disponessero quella sera dell’immagine ripresa con la telecamera giusta, perché era spenta o del tutto inesistente, chi era in sala Var non avrebbe dovuto “inventarsi” proprio un bel niente, come sostiene il designatore: bastava si fossero affidati agli occhi del guardalinee, che era in campo ed aveva potuto rilevare de visu la posizione di Candreva che teneva in gioco Bonucci. È stato interpellato? No. A Lissone non l’hanno nemmeno preso in considerazione, quasi non esistesse”.

Ecco perché, “caro Rocchi, lei avrebbe dovuto “crocifiggere” lo stesso due dei suoi, perché in mancanza dell’occhio elettronico avevano a disposizione quelli umani, e se lo avessero fatto di sicuro non ci sarebbero poi state tutte le polemiche che hanno disturbato così tanto lei e il presidente federale. A meno non si decida che la quaterna arbitrale in campo non conti più nulla e valga solo ciò che vedono in sala var. Perché ormai è già così”

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Secondo il giornalista juventino: “non regge nemmeno la giustificazione che le immagini in questione vengono prodotte per la televisione e non per il var, perché quella che sarebbe servita – a campo largo – c’era, l’hanno mostrata proprio in tv la medesima sera tutti i broadcaster detentori dei diritti tv. Sarebbe bastato chiedergliela”. 

La conclusione di Chirico non lascia appello: “L’errore è stato grave e inammissibile in epoca Var, lo diventa ancora di più quando si decide di destituire di ogni potere arbitri e guardalinee, relegati a comparse, e di omologare il risultato di una partita palesemente falsata. Non riuscire ad ammetterlo, lavandosene le mani (“non avevamo l’immagine”) e scaricando le colpe su altri , per giunta impermalosendosi se qualcuno grida al Re nudo, è la più classica presa in giro impacchettata col fiocco”.

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