L’allenatore Zdenek Zeman nel corso di una lunga intervista rilasciata a il Corriere della Sera ha commentato la stagione appena conclusa: «Dopo tanti anni si è vissuto un campionato incerto, e questo lo ha reso certamente avvincente. A un certo punto sembrava che non lo volesse vincere nessuno, con Milan, Inter e Napoli che facevano a gara per consegnarlo agli avversari».
Ha vinto la più forte? «Lo ha detto il campo: chi fa più punti ha sempre ragione».
Una stagione che ha visto la Juventus a mani vuote. «Nessuno si aspettava un campionato così della Juventus, ha pesato soprattutto la falsa partenza. Poi, però, la spiegazione si trova: la società nella scorsa estate non ha fatto investimenti e se non investi poi è difficile che raccogli».
Argomento spinoso: la VAR. «Tendenzialmente dovrei essere contrario alla Var – ha commentato Zeman -, perché a me piace un calcio più umano dove sbagliano sia i calciatori che gli arbitri. Però c’è stato un periodo in cui, anche senza Var, il calcio non era umano, perché gli errori arbitrali non erano per tutti
. E allora dico benvenuta alla Var».Nel corso dell’intervista il giornalista torna sulle mai spente polemiche con Moggi e chiede a Zeman:
“Si chiede mai che carriera avrebbe fatto se non avesse criticato per primo il sistema dell’epoca che poi venne certificato da Calciopoli? Se tornasse indietro lo rifarebbe?”.
«Sì, rifarei tutto, per il bene del calcio – la risposta del tecnico boemo. Non so quale sarebbe stata la mia carriera se non lo avessi fatto; so, però, che nel mio secondo anno alla Roma, nel ’99, arrivammo quinti ma contai 21 punti sottratti per errori arbitrali».
“Avrebbe vinto lo scudetto?” chiede il giornalista, e Zeman replica: «Non lo so, faccia i calcoli…».
“Sì, 75 punti contro i 70 del Milan. Si spiega così che Lazio e Roma hanno vinto lo scudetto solo dopo aver cambiato tecnico? Il sistema non voleva che lei vincesse?”
«All’epoca non ero accettato dal sistema – ha affermato Zeman. Per lo meno in Italia».