Gianluca Rocchi, designatore della Can A e B, nell’aula Magna di Coverciano, ha commentato gli audio più discussi della sala VAR: Dallo scandalo di Spezia-Lazio a Torino-Inter sino a Bologna-Juve:
Ventisette video analizzati tra cui l’audio campo-Var di Spezia-Lazio con gol di Acerbi in fuorigioco per il quale furono fermati Pairetto (arbitro), Nasca (al Var) ma anche gli assistenti (Perrotti e Affatato) e l’Avar (Valeriani) più il tecnico.
Ecco l’audio incriminato fra Lissone e Pairetto al “Picco”, con quell’ok che Pairetto prende come via-libera al minuto 90 di Spezia-Lazio:
“Guarda Nikolaou e Acerbi eh, occhio occhio occhio“ ecco l’inizio. “Lì è buono”. “Occhio eh, non vedo”. “Guarda Acerbi”. “Torna tutto indietro: questo è buono, ma là dobbiamo mettere la linea, aspetta. Dammi il recupero”. Pausa. “Ok” si sente in sottofondo, ed è uno nella Sala Var a Lissone ma non c’è ancora la definizione geografica del fuorigioco: è un ok fra componenti di Var e Avar e non diretto a Pairetto. “La linea del 43, guarda quella“. Fischio in campo: il gioco riprende. “Oh, santo Dio, perché ha ripreso? No, no!”.
Poi la sentenza di Rocchi: “Ho fermato tutti perché è inaccettabile, un black-out comunicazionale che non va bene
– commenta Rocchi -: Pairetto è bravo in assoluto ma in quel caso dà per scontate troppe cose, pensa solo al recupero, aveva l’ansia di comunicare quello”.Passando all’espulsione di Medel in Juventus-Bologna e al il clamoroso rigore non dato al Torino contro l’Inter:
La gestione di Sacchi con Medel? “Lui è valido ma il messaggio è che non puoi mai permetterti di perdere il controllo soprattutto davanti alla revisione. A volte ci sono paure ma bisogna passare questo momento e lavorarci su: mettendoci tutti in discussione. Il nostro campito è cercare di ridurre al massimo ogni errore ma dietro al monitor non vuole dire non sbagliare”.
E ancora: “Specializzare le competenze, quindi dividere arbitri e varisti? Si va avanti con questa idea, per il Mondiale è stato fatto così, sono due mondi diversi e due modi di operare diversi: ci vorrà un paio di stagioni, magari chi smette può aprirsi una nuova carriera al monitor”.
“Per esempio, con Torino-Inter ho “perso” due arbitri per un errore grave, Massa e Guida che ho poi dovuto fermare, errore mio che poi ho perso uno e l’altro. Una cosa va detta: la centralità è dell’arbitro in campo”.