Nelle scorse ore Cristiano Ronaldo ha comunicato sui social la morte, durante il parto, di uno dei due gemelli che la compagna Georgina portava in grembo. La coppia molto amata e seguita anche al di fuori dell’ambito sportivo, ha ricevuto moltissime manifestazioni d’affetto e vicinanza dai tifosi e addetti ai lavori.
Tra questi il giornalista Mario Sconcerti che su calciomercato.com ha commentato: “Sono rimasto molto colpito dal dolore di Cristiano Ronaldo per la morte del suo piccolo bambino in sala parto. Per la necessità che ha avuto di comunicarlo, e per come ha parlato a tutti del suo dolore. Gli è morto un figlio che ha appena fatto a tempo a conoscere, non lo vedrà crescere, non potrà davvero sapere mai chi fosse. Cristiano Ronaldo non è uno che ama parlare di sé
, ha tanti legami con gli sponsor, ma sono tutti doveri. Mai vita vera, questa lo era. E anche uno come lui ha sentito il bisogno di parlarne con gli altri”.“È la constatazione di una normalità molto privata, che vive anche in una persona che ha fatto del distacco e della solitudine la propria differenza. Ma arriva un momento in cui confessarsi aiuta ad andare avanti. Cristiano Ronaldo ha colto la sua occasione, con un dolore evidente, ma fermo. Uno stile composto che non voleva nascondere niente della propria inquietudine. Giuseppe Ungaretti diceva: “Potrai essere un uomo quando avrai molto amato e molto sofferto“. Oggi Cristiano è stato esattamente uomo“ ha concluso.