Grande attesa per la finale di Supercoppa che si disputerà stasera a San Siro tra Inter e Juventus, che assegnerà il primo trofeo della stagione.
Ad analizzare la sfida in programma questa sera, il giornalista Mario Sconcerti nel suo editoriale per il Corriere della Sera:
“Si dice che l’Inter sia favorita, ma è una scelta che contraddice il tempo di gioco, novanta minuti, una partita sola. C’è un favorito quando ci sono trenta punti di distacco o trenta partite da giocare, non così. L’Inter è migliore della Juve, ma non c’è nessun favorito stasera, non può esserci. C’è solo il tempo casuale per marcare una diversità. È vero che l’Inter è quella titolare mentre la Juve ha molti giocatori non disponibili. Ma non è in discussione chi sia la squadra più forte, più pronta. Quella è l’Inter. Ma la Juve ha giocatori di classe ed esperienza, può comunque soffrire molto e vincere“.
“Questa non è una gara che determina la qualità di un secolo
– ha aggiunto -, determina un giorno, non c’è etica nel risultato, è una moneta che vola in aria. L’idea di partita di Inzaghi, che un’altra volta ha battuto Allegri in questo stesso trofeo, è una partita vasta, la più alta e normale possibile. Ha la forza dei migliori, non ha motivo di complicarla. Quella di Allegri è la più logica, la più spontanea: un cattivo gioco brillante, una forte linea difensiva rafforzata da Locatelli, con tanti centrocampisti disposti a inserirsi, penso a Bernardeschi, Kulusevski, McKennie, oltre a Morata“.“Locatelli sarà oggi un regista difensivo, quasi il terzo centrale avanzato di qualche metro. Ma l’Inter peserà molto dove la Juve è in apnea, nei due difensori base. Se la partita avesse un andamento lineare, non occasionale, è lì che si deciderebbe. C’è molta differenza tra Lautaro e Rugani. Resta l’incognita Dybala. È quella che alla fine racconterà la voglia di giocarsela di Allegri“ ha concluso.