Quattro gialli e un rosso. È questo il riepilogo dei cartellini estratti dall’arbitro Irrati dopo il caos scoppiato nel big match Lazio-Inter, terminato 3-1.
Un far west, con i giocatori in campo che hanno perso la testa negli ultimi dieci minuti di una gara carica di tensione.
Numerose le polemiche in particolare per il secondo gol dei biancocelesti, colpevoli secondo i nerazzurri di non aver interrotto il gioco, per Dimarco a terra.
Maurizio Sarri incassa l’importante vittoria ma è comunque una furia, a causa delle decisioni della direzione arbitrale, che avrebbe potuto fare di più, secondo il tecnico biancoceleste, sul fronte cartellini rossi.
Ai microfoni di DAZN il tecnico biancoceleste ha criticato l’atteggiamento dei giocatori dell’Inter dopo il secondo gol della Lazio: “Quando Dimarco rimane a terra la palla ce l’ha l’Inter, se qualcuno doveva metterla fuori erano loro”
ha spiegato Sarri, che ha poi aggiunto: “C’è poco da dibattere, con un uomo per terra sono andati alla conclusione, noi abbiamo continuato a giocare e c’è un regolamento preciso. Queste scene si vedono solo in Italia, in Inghilterra si prosegue a giocare”.Sarri ha poi aggiunto una considerazione polemica, ricordando la sua recente squalifica: “Felipe Anderson è stato aggredito, io sono stato squalificato per atteggiamento intimidatorio senza alzare un dito, mi aspettavo di veder volare qualche cartellino rosso“.
Cartellino rosso, unico in tutta la gara, che è andato probabilmente al più incolpevole. Luiz Felipe, al termine della gara si precipita ad abbracciare il suo amico fraterno Correa, fino alla scorsa estate in biancoceleste. La troppa tensione porta Correa a reagire scacciando dalle spalle il brasiliano: l’arbitro Irrati nota tutto ed espelle Luiz Felipe, che scoppia in lacrime.