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Lotito pronto alla battaglia: chiesto il reintegro immediato nel consiglio federale. Dalla FIGC: “Basta bugie, è colpevole”

Il presidente della Lazio, Claudio Lotito, ha fatto recapitare una lettera di diffida alla Federcalcio e alla Lega Serie A, chiedendo l’immediato reintegro nel consiglio FIGC, dopo la vicenda tamponi.

Il presidente della Lazio aveva ricevuto 7 mesi di squalifica in primo grado, diventati 12 in appello (con decadenza dal ruolo di Consigliere Federale), prima che il Collegio di Garanzia, il 7 settembre scorso, rimandasse gli atti alla Corte d’Appello FIGC per una nuova valutazione della sanzione. La prossima udienza è fissata per il prossimo 19 ottobre.

Nella lettera Lotito invita “alla presa d’atto della decisione del collegio di garanzia presso il Coni”, che cassa le sanzioni irrogate nei suoi confronti dalla corte federale di appello. “Questa vale – aggiunge – quale formale costituzione in mora per tutti i danni“.

Immediata la reazione

della FIGC, che attraverso una fonte qualificata della Federcalcio ha dichiarato all’Ansa: Basta mistificazioni, la colpevolezza di Lotito è stata accertata. Nessuna posizione ufficiale al momento, ma la fonte qualificata della Federcalcio ha aggiunto: “stupore nell’apprendere come nelle ricostruzioni del presidente Lotito e dei suoi avvocati si parli erroneamente di deferimento, eludendo artatamente il punto 4 della sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport, dove c’è scritto chiaramente che l’aver schierato un calciatore positivo in campo e uno in panchina rappresenta una negligenza e una responsabilità molto gravi“.

E aggiunge: “La sua colpevolezza è passata in giudicato, non ci sono regole fatte su misura, le regole valgono per tutti e si devono rispettare; non c’è alcun personalismo, al contrario è lo stesso Lotito a personalizzare per distogliere l’attenzione dalle sue responsabilità“.

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