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Fabrizio Biasin: “Fascia da capitano del Milan a Kjaer? Non può finire su un braccio migliore”

Il giornalista Fabrizio Biasin nel suo editoriale per TMW è tornato sul malore in campo che ha colpito sabato scorso il danese Christian Eriksen nel finale del primo tempo del match DanimarcaFinlandia.

Rimarranno impresse nella memoria di milioni di tifosi, le immagini di Eriksen che al 43′ del primo tempo si è accasciato sul terreno di gioco, immediatamente soccorso prima dal capitano della squadra danese e immediatamente dopo dallo staff medico, che hanno scongiurato il peggio.

“Un passo, due, tre. E poi giù come un sacco vuoto. Bastano tre secondi per capire la gravità della faccenda”, scrive Biasin, che poi aggiunge: “Il primo a realizzare è l’arbitro, il signor Taylor, subito dopo arrivano Maehle e il capitano dei danesi, Simon Kjaer, “cugino” del Milan che compie l’intervento difensivo più importante della sua carriera: apre la bocca a Christian, già privo di sensi, e fa il modo che la lingua non lo soffochi”.

Un intervento provvidenziale, come rimarcato dal giornalista: “grazie a tutti quelli che hanno contribuito a non mettere una pietra sul torneo in corso (perché in caso di dramma sarebbe terminato lì, almeno formalmente), grazie soprattutto ai soccorritori (straordinari) e al capitano dei danesi, Simon Kjaer. Il 99% delle persone senzienti si sarebbe comportata come lui, ma la differenza è che lui lo ha fatto veramente, c’è riuscito. E in quei momenti dev’essere la cosa più complicata del mondo”, sottolinea Biasin, che poi continua:

“Il Milan, con buona probabilità, consegnerà la fascia da capitano a quel ragazzo lì e non lo farà per una questione del tipo “sei stato bravo, ti facciamo un regalo”, semmai perché il biondo ha dimostrato con i fatti qual è il senso più profondo dell’”essere capitano”. Su un braccio migliore, francamente, quella fascia non può finire“.

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