Nel suo editoriale pubblicato su calciomercato.com, il giornalista Mario Sconcerti ha parlato anche della Superlega, l’ambizioso progetto nato e naufragato in 48 ore, messo in piedi dalla “sporca dozzina”, definizione affibbiata dal numero uno della UEFA Ceferin ai 12 club fondatori.
Una vicenda sulla quale il giornalista nutre qualche dubbio: “Più ci penso, più la storia Superlega è difficile da capire. Sembra fatta apposta“.
“Agnelli ha rilasciato tre interviste in dieci ore ma lo ha fatto dopo il fallimento, non una parola prima. Che senso ha? Un affare da quattro miliardi iniziali viene presentato con un comunicato stampa, in assenza di qualunque rappresentante, come parlassero di un supermercato di periferia. Un affare colossale a cui grandi imprenditori lavoravano da anni
bruciato in 18 ore e in mezzo al disdoro”.“Eppure era chiaro che andavi alla guerra – ha osservato Sconcerti -. Hanno invece agito nel silenzio e nel segreto, come fosse un peccato da nascondere, non una grande industria che nasce”.
“Agnelli ha alle spalle una multinazionale, centinaia di addetti a comunicazione e marketing. Possibile non sapesse che esiste sempre un pubblico a cui devi piacere perché è il pubblico che compra te, non viceversa? È strano, molto strano. È come fossero stati sorpresi a metà cena e siano dovuti scappare. Da cosa lo sapremo tra un giorno o mai, come tutte le cose del calcio. Ma quello che sappiamo è un paradosso”, ha concluso il giornalista.