In occasione della sfida Juventus-Parma, terminata 3-1, il direttore sportivo bianconero Fabio Paratici, oltre a parlare della gara, ha commentato inevitabilmente anche il progetto Superlega, nato e naufragato in poche ore, nel corso delle quali ha provocato non pochi dibattiti.
“Sono state 72 ore uniche – ha commentato Paratici -. Noi rimaniamo convinti della bontà di questo progetto. Credo che sia un’occasione unica per cercare di dare una mano a tutta la struttura piramidale del calcio. Come tutti i cambiamenti, anche questo necessitava di un minimo di tempo metabolizzarlo e capirlo ma in futuro sarebbe stato un bene per il calcio”, ha commentato il ds, che ha poi ricordato:
“Quando c’è stato il passaggio dalla Champions League per i vincentiaperta alle squadre seconde, terze e quarte, fu uno shock, poi piano piano ci si è adattati. Così come anche il nostro cambio di logo, un altro grande cambiamento che inizialmente era stato recepito male, per poi avere grande successo“, ha affermato con convinzione il direttore sportivo.
Non è passato inosservato il commento del vice ds del Parma Alessandro Lucarelli: “Penso che per diventare presidenti
di una società di calcio bisogna essere prima uomini di sport, pensare alla competizione e alla meritocrazia che invece così sono calpestate. Creare una lega solo per club ricchi, che calpesta questi valori, per ripianare i propri bilanci, non credo sia una mossa da uomini di sport. E dimostra di essere un pessimo imprenditore“.Parole alle quali Paratici ha ribattuto duramente: “Rispettiamo le opinioni di tutti e in queste 72 ore hanno parlato veramente tutti. E con tutti intendo proprio tutti. Per parlare di un argomento bisogna essere soprattutto preparati. Rispettiamo le opinioni di tutti, tanto più dei tifosi che sono molto importanti e lo vediamo adesso che ci mancano tantissimo. Però allo stesso tempo non posso neanche considerare tutte le interviste, le opinioni e le idee che vengono emesse da chiunque possa parlare. Adesso c’è molta più possibilità di parlare, ci sono i social, magari 15-20 anni questo argomento avrebbe avuto meno risalto. Rispettiamo le opinioni di tutti, ma le parole valori, meritocrazia nessuno le ha mai messe in dubbio, tanto meno noi”.