Potrebbe costare cara all’allenatore dell’Atalanta Gian Piero Gasperini, la sua intemperanza in occasione di un controllo antidoping del 7 febbraio scorso.
In quell’occasione si presentò a sorpresa al campo di allenamento dell’Atalanta, un ispettore di Nado Italia per effettuare un controllo antidoping su 4 calciatori della Dea. Gasperini interruppe il test, intimando al giocatore sotto esame di proseguire l’allenamento.
Il comportamento di Gasperini ha così portato il procuratore antidoping Pierfilippo Laviani, a contestare al tecnico l’infrazione, proponendogli un patteggiamento di 10 giorni di stop, per aver «insultato un ispettore durante un controllo a sorpresa e inveito contro l’intero sistema antidoping, interrompendo un test in corso su un calciatore dell’Atalanta e obbligando il giocatore ad andare ad allenarsi (violazione dell’art.3 comma 3 del codice)»
.Un patteggiamento rifiutato da Gasperini, che ha chiesto un’udienza dibattimentale e sarà giudicato dal Tribunale Nazionale Antidoping il 10 maggio prossimo. Nel caso venisse confermata la sanzione di 20 giorni di squalifica, in base alle norme non potrebbe avere contatti con la squadra per tutta la durata della sospensione, saltando anche le ultime 3 partite di campionato e la finale di Coppa Italia contro la Juventus.
Il club orobico ha reso noto che la posizione del club verrà esposta in udienza, e non prima.