A seguito della vittoria ottenuta contro il Parma, l’allenatore del Napoli Rino Gattuso si è lasciato andare ad un duro sfogo ai microfoni di SkySport in cui non ha nascosto tutta la sua rabbia per l’atteggiamento tenuto dalla società partenopea nei suoi confronti.
Le parole di Ringhio: “La partita mi è piaciuta. Abbiamo annusato i pericoli, abbiamo saputo soffrire. Abbiamo giocato da squadra. Poi è chiaro che bisogna migliorare. Ma abbiamo un solo attaccante di ruolo, se all’Inter togli Lukaku e Lautaro… Noi oggi abbiamo solo Petagna come attaccante”.
In merito alle contestazioni, Gattuso ha commentato: “Sto prendendo schiaffi a destra e a manca, sembra che siamo penultimi… è difficile. Io non leggo nulla, non voglio farmi del male da solo. Devo lavorare, magari adesso perdo con Atalanta e Genoa e sono di nuovo in discussione… ci vuole serietà“.
“Questa tarantella è cominciata da un mese a questa parte, non l’altro ieri – ha continuato Gattuso -. Sento parlare della mia pescheria. Anzitutto lì ci vuole classe per andare a mangiare. Sento dire che sono un maleducato, che sto morendo e non posso allenare, che sono incapace. Che sono incapace forse è la cosa più vera – ha commentato Gattuso divertito -. Non è facile, è una roba anomala quella che sta succedendo qua. Se qualche tifoso da tastiera non ha nulla da fare e sta ore a scrivere non è un problema mio, ma le offese gratuite sono uscite da persone conosciute
, che lavorano da tanti anni qui. Questo non lo posso accettare per come sono sanguigno”.Alla domanda se si sentisse a suo agio sulla panchina azzurra, l’allenatore ha risposto: “A Castel Volturno coi miei calciatori sì, ma non mi sento a mio agio con quello che sta succedendo qua. Io credo fortemente nelle emozioni e l’aria che si respira non mi piace“.
“Il rapporto con De Laurentiis è sempre stato un buon rapporto, ma non posso negare che dopo gli ultimi 15-20 giorni da parte mia un po’ di delusione per tutto ciò che è successo c’è. Io non sono ipocrita. Non mi ha mai fatto mancare nulla, io sono un suo dipendente, gli ho chiesto Bakayoko e me l’ha dato, c’è grande rispetto. Ma c’è delusione per come è stata gestita male la situazione, punto e basta. Io non mi sono permesso di andare a sedermi a tavolino con altre squadre. Mi hanno chiamato, ma non sono andato. Ho saltato qualche appuntamento, non mi sono presentato, facendo la persona corretta che sono”.
Nel corso della partita la squadra si è dimostrata vicina a Gattuso, testimoniata da un lungo abbraccio dopo la seconda rete: “Io sono pane al pane e vino al vino, sanno che non ho rancore, anche se li insulto. Qualcuno ha il muso perché gioca poco, ma io ho grande rispetto per i miei calciatori“, ha concluso Gattuso.