La bruciante eliminazione dalla Champions League, ha rappresentato il punto di rottura tra la Juventus e Maurizio Sarri, esonerato e sostituito in panchina da Andrea Pirlo.
A distanza di settimane, a dare un aggiornamento su Sarri e le sue scelte future è l’amico storico Aurelio Virgili, che nel corso di un’intervista a TuttoSport ha rivelato:
“Maurizio vuole tornare ad allenare e si sta liberando dal contratto con la Juventus. Sa che l’esonero fa parte del gioco, è sereno e non l’ho mai sentito amareggiato o pentito. È uno degli allenatori più preparati, ma anche un uomo di cultura e valori morali. È sereno.
Seppur molti lo dimentichino, ha vinto lo scudetto con la Juventus. Esattamente come i suoi predecessori.
Forse è un bene o forse è un male aver chiuso in anticipo con la Juve. Dopo l’Europa League col Chelsea, ha vinto uno scudetto ed è stato esonerato, ma adesso trionferà con un altro club e la vittoria sarà vissuta come meno scontata rispetto a quanto è accaduto con i bianconeri.
Penso e spero di rivederlo in panchina prima di Natale. Con la Juventus
, nonostante quello che si dica, non ha litigato. E lo dimostra il fatto che stia parlando con il club per risolvere il contratto. Stanno cercando un accordo che soddisfi tutti e che consenta a Maurizio di sentirsi libero di allenare e alla Juventus di risparmiare.Come tutti i tifosi viola, pur avendo il massimo rispetto per Beppe Iachini, ho un sogno: Maurizio a Firenze. Vederlo vincere con la Fiorentina sarebbe il massimo.
Un ritorno al Napoli? Perché no? Maurizio è un professionista e la separazione con De Laurentiis non ha cancellato il rispetto reciproco. Ancora insieme a Paratici? Non penso succederà più, ma nel calcio mai dire mai”.
Sull’entusiasmo manifestato dai giocatori per l’arrivo in panchina di Pirlo, Virgili ha commentato:
“A me sembra un po’ ruffianeria, succede sempre così quando arriva un nuovo allenatore. Intanto alla seconda di campionato contro la Roma non mi sembra si siano divertiti troppo… Vediamo a fine stagione.
Per il Pirlo campione, mi tolgo il cappello. Però parliamo di un tecnico che allena da due mesi. Non è ancora né Guardiola, né Mourinho“.