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Chririco: “Juve, si può perdere, però non «sbragando». Con Sarri sta capitando un po’ troppo di frequente”

Marcello Chirico, attraverso le colonne de IlBianconero torna sulla gara Milan-Juve: “Ho accettato la sconfitta di San Siro col Milan. Quello che non accetto, però, sono le umiliazioni pesanti e ingiustificabili, come appunto quella subita martedì scorso e che la squadra bianconera è andata a cercarsi”.

Il giornalista ricorda che “alla Juve non succedeva da 31 anni di prendere, al Meazza, quattro reti dal Milan . L’ultima volta accadde nel secolo scorso, il 12 marzo dell’89, ma almeno in quella circostanza ebbe l’attenuante di trovarsi di fronte una squadra favolosa. Per intenderci, quella del trio olandese Gullitt – Rijakard- Van Basten, con tutto il resto al seguito”.

Certo, si può perdere, però non sbragando. Tanti mi ricordano che è successo pure con Conte e con Allegri, certo, ma durante un triennio col primo e un quinquennio col secondo. Con Sarri sta capitando un po’ troppo di frequente nel suo primo anno in bianconero. Col Napoli (3-0/3-3 e poi vittoria con autorete) col Verona, con la Lazio (due volte), adesso col Milan. La peggiore di tutte per il modo in cui è avvenuta, e per il numero di gol presi (3 in 5 minuti).

E ancora rammenta il giornalista: “Mi si dice: cosa ne può Sarri se in campo staccano la spina? Deve fargliela riattaccare. E deve fare i cambi giusti. Cosa ti porti a fare in panchina Chiellini se poi non lo utilizzi nemmeno quando la barca sta affondando, e magari lì dietro, in quella mezzora finale, avrebbe potuto aiutarti a mettere ordine. Possibile che, sullo 0-2, Pioli è riuscito a dare la carica ai suoi per andare a riprendere la partita e Sarri – dopo quel maledetto rigore – non è stato in grado di gestire la squadra, trasmettendogli calma e facendo in modo di portare ugualmente a casa la vittoria! Quanto meno il pareggio”.

“Quindi, le scuse stanno a zero. Chissà se le avrà condivise, e gradite, il presidente Agnelli. Che tace. Come Nedved. Mentre Paratici è sempre pronto a smentire lo smentibile. Pronto Continassa, tutto bene lì?”, conclude provocatoriamente il giornalista.

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