Mario Sconcerti nel suo editoriale sul Corriere della Sera prova a spiegare la metamorfosi di Maurizio Sarri alla Juventus e scrive:
“Non vale più discutere su quanto Sarri ci sia nella Juve. Siamo a un calcio diverso, chiaramente una somma di individualità. È una Juve più libera, pensa più con il talento dei singoli che con il calcio immediato di Sarri. Il cambiamento è netto”.
“La Juve ha dimenticato la fatica del gioco, si diverte di più, ha un senso spudorato del tiro, lo cerca da ogni angolo di campo”.
E ancora, secondo Sconcerti, “questa di oggi è la miglior Juve dell’infinita stagione, la più leggera e compiuta. Non so cosa significhi questo passaggio per Sarri”.
“Giocando bene a modo suo la squadra fa il suo doppio mestiere: vince e dimostra «l’inutilità» di Sarri. Ci sono stati scontri di carattere importanti dentro lo spogliatoio.
Sarri era stato dichiarato inappropriato per gestire un gruppo di principi. Troppo sincero, troppo brusco, qualche volta brutale. Sarebbe a febbraio intervenuta la società a rassicurare i giocatori: sopportassero fino a fine stagione”.“Alla fine della Champions o ci sarà la Coppa o mancherà il tempo per cercare un candidato”.
“Forse è anche questo che ha portato la Juve a tesserare Pirlo come proprio tecnico, sia pure per la squadra Under 23. Una specie di piccola assicurazione interna. Di sicuro la fine delle discussioni tattiche e personali ha dato chiarezza e circoscritto Sarri in un ruolo più solitario e diverso per lui che è l’ultimo degli antichi maestri”.