Sono di poche ore fa le dichiarazioni fuori luogo dell’ex Procuratore Federale Giuseppe Pecoraro che ha acceso l’ennesima polemica su Inter-Juve del 2018, che ha visto la squadra bianconera vincere per 3-2 con una rete di Higuain proprio allo scadere.
Polemica montata sul mancato secondo giallo a Miralem Pjanic.
“Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita”, ha dichiarato Pecoraro a Il Mattino.
E ancora prosegue Pecoraro: “Insistetti: ‘Fateceli consultare, altrimenti che Procura federale siamo?’ Ce li diedero solo a inizio campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa: Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era quello che ci interessava, tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic
. Il motivo? Mi dissero che non c’era e basta. C’è bisogno di maggior trasparenza”.A smontare l’impalcatura del racconto dell’ex procuratore Federale Pecoraro, ci pensa un altro ex: l’arbitro Luca Marelli che sul proprio blog fa chiarezza:
“Perché non esiste un file del colloquio tra VAR e arbitro? Per un motivo banalissimo, perché non è mai esistito – si legge sul suo sito Lucamarelli.it -. Trattandosi di un episodio da ammonizione il VAR non aveva alcun motivo per intervenire e, se avesse interpellato Orsato, avrebbe commesso un errore colossale di applicazione del protocollo”. Una precisazione non da poco che però non basta a spegnere le discussioni social tra bianconeri e il “resto del mondo”.
Il caso dunque non esiste e conferma ancora una volta come il Napoli quello scudetto lo perse “nell’hotel di Firenze”.