Il giornalista e conduttore di Non è l’Arena, Massimo Giletti, intervistato da TuttoSport ha commentato le recenti dichiarazioni di Maurizio Sarri, in cui ha ammesso di essersi ricreduto sulla Juventus.
Le parole di Massimo Giletti:
“Anche Fabio Capello disse che non avrebbe mai allenato la Juve, la storia è piena di ripensamenti, cambiare idea vuol dire anche essere intelligenti, non significa venire meno a un’ideologia.
Probabilmente vivere una realtà dal suo interno ha permesso a Sarri di vedere cose alle quali dall’esterno dava una lettura diversa.
Come ad esempio il potere ipotetico della Juve sugli arbitri: se stai dentro al club capisci dove sta la verità.
Ricordo che nel 2006 una ricerca dell’Università di Cambridge dimostrò che gli arbitri che si ritenevano fossero legati alla Juve in realtà in quell’anno non la favorirono
.I primi della classe sono sempre costretti a subire lezioni o attacchi ma quelle di Sarri sono parole che non mi stupiscono. Lui non è una persona banale, è intelligente e la sua è una riflessione priva di dietrologie.
Nessun fastidio per le sue parole, i veri tifosi juventini non devono pensare a questo, ma a vedere la lor squadra giocare bene.
Allegri non era più sopportato, Sarri viene criticato, allo stadio al primo errore si fischia. Non è questo il modo di sostenere la Juve, essere sempre ipercritici non va bene.
L’estetismo perfetto non ci sarà mai. Si pensava che l’allenatore potesse riprodurre il suo gioco del Napoli a Torino. Lì potevi farlo, qui sono tutte primedonne, forse troppe per uno come Sarri“.