Site icon L'Arena del Calcio

Coronavirus, Dybala rassicura: “Sto meglio”

Dopo la notizia diffusa dalla Juventus sulla positività al tampone per il coronavirus del suo numero 10, nei giorni scorsi è stato lo stesso Dybala a dare conferma sui social ai tifosi, comunicando anche la positività della compagna Oriana Sabatini.

Moltissimi i messaggi di affetto e di incoraggiamento rivolti dai tifosi ai due ragazzi, che stanno trascorrendo il periodo di quarantena a Torino.

A raccontare oggi i giorni dell’isolamento è stato lo stesso Dybala in collegamento nel corso della trasmissione A casa con la Juve in onda su JTV.

Dybala ha risposto alle domande dei tifosi e la prima ha inevitabilmente riguardato le sue condizioni di salute:

Sto molto meglio, dopo alcuni sintomi forti di un paio di giorni fa ora sto meglio. Posso muovermi meglio, sto camminando e sto provando ad allenarmi.

Quando provavo ad allenarmi in questi giorni sentivo che dopo cinque minuti non riuscivo a fare niente, mi mancava l’aria, mi affaticavo velocemente e mi facevano male i muscoli. Dovevo fermarmi, per fortuna ora sto meglio, e anche Oriana“.

Dybala ha poi rivelato la sua grande passione per le maglie sportive di cui possiede una grande collezione:

“Non le ho ancora tirate fuori tutte da quando ho cambiato casa, quelle che avete visto in foto sono la metà, diciamo, ne ho tante con nomi strani.

Questa è una passione che ho da piccolo e che continuerò a portare avanti.

Ho anche la maglia dei 120 anni della Juve di Buffon, è molto particolare e in più c’è la sua firma. Non so in quanti al mondo avranno questa maglia anche firmata da lui“.

Dybala ha poi rivelato il suo momento più bello:

L’ultimo gol con la maglia della Juve contro l’Inter! Ho festeggiato coi miei compagni, è stato un momento incredibile, abbiamo fatto una partita clamorosa. Sarebbe stato bello se ci fossero stati i tifosi“.

Dybala ha anche ricordato il momento un cui ha saputo dell’interesse della Juventus per lui:

Lo ricordo come se fosse ieri, ero a Palermo, si parlava molto delle squadre che potevano volermi.

Avevo ricevuto tante chiamate, però io aspettavo a dire sì perché sapevo che prima o poi arrivava.

Un giorno dopo pranzo mi chiamò il mio procuratore dicendomi che entro un’ora mi avrebbe chiamato il direttore sportivo della Juve per parlare.

Lì ho parlato con Fabio, lui mi ha detto che loro volevano fare tutto il possibile per portarmi alla Juve.

Quando ho chiuso la chiamata sono andato ad abbracciare mia mamma dicendole che volevo andare lì e non volevo nessun altro posto“.

Exit mobile version