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Michele Criscitiello: “Ecco la soluzione per salvare i campionati”

Il giornalista Michele Criscitiello su tuttomercatoweb ha commentato il difficile momento attraversato anche dal mondo del calcio, a causa dell’emergenza coronavirus, che ha portato inevitabilmente anche alla sospensione del campionato.

Le parole di Criscitiello:

“Da #iostoacasa da oggi proponiamo, nel calcio italiano, il nuovo trend social: #iostozitto. Aderiscono il Ministro allo Sport Spadafora e il Presidente dell’Assocalciatori, Tommasi.

Fare politica, in una emergenza come quella che stiamo vivendo, è assurdo e paradossale. Figuriamoci chi pensa di fare il sindacalista. Anche perché la politica del pallone l’ha sempre rispedito al mittente.

Partiamo dal Ministro: ha attaccato duramente la Lega Calcio dopo che aveva dato via libera ai Presidenti lavandosene le mani. È tornato sui suoi passi per mettere becco sulle partite in chiaro, violando una Legge, come se oggi il Ministro della Giustizia uscisse con frasi del tipo: “Se non avete auto da comprare, allora rubatele”.

La Lega Calcio ha fatto un macello, nelle scorse settimane, soprattutto per colpa di un Governo assente e confusionario che doveva prendere decisioni e non lasciare ad ogni Lega e ad ogni singolo sport la libertà di decidere.

La Lega Calcio, poi, ha saputo gestire l’emergenza restando al suo posto e cercando la soluzione post pandemia (sperando che arrivi prima possibile la fine di questo incubo e che al Sud non dilaghi come al Nord). Stanno lavorando per salvare capra e cavoli.

Mentre Tommasi attacca per fare politica e continua ad accusare i club dimenticandosi che i Presidenti sono l’unica fortuna dei “suoi” calciatori e se ai calciatori lo stipendio è garantito, alle società non sono garantite le entrate e di conseguenza molte di queste società senza incassi rischiano di portare i libri in tribunale.

Discorsi da sindacalista e da populista che, in questi giorni, stonano. Figc e Lega, in silenzio e senza fare baldoria, sono allineate e stanno cercando una soluzione per salvare il campionato.

La soluzione più ovvia è quella che stiamo proponendo da qualche settimana: rinvio immediato degli Europei.

Salviamo i campionati e, se possibile, anche Champions ed Europa League.

Giocare l’Europeo quest’anno o il prossimo ce ne frega meno di zero.

Gli italiani sono tifosi delle proprie squadre, poi ben venga tifare l’Italia ma come non l’abbiamo tifata al Mondiale perché eravamo scarsi, possiamo aspettare 12 mesi per disputare un Europeo.

La Uefa si metta in testa che tutto, da questa maledetta annata, non potrà avere. Passiamo ai fatti e alle cose concrete.

Molti Presidenti, quelli delle zone basse della classifica, spingono per una serie A con 22 club per la stagione 2020-2021. Follia!

Se c’è la possibilità di giocare a maggio e giugno bisogna farlo, seppur cambiando in corso qualche regola. Ma rovinare anche il prossimo campionato dopo che già questo è stato rovinato, non per colpa di qualcuno, sarebbe una doppia follia

.

Chi deve retrocedere retroceda e ce ne faremo una ragione se a vincere lo scudetto ci sarà più equilibrio con un play off e con il rischio di non vedere trionfare la più forte.

Ma chi è la più forte? Se fossimo agli anni scorsi, allora, diremmo che sarebbe una farsa fare i play off con una Juventus nettamente più forte delle altre. Vedi il Liverpool, quest’anno, in Premier. Ma siccome Juve, Inter e Lazio sono tutte sullo stesso piano mai come questa stagione, il play off sarebbe giusto. Anche il play off per la zona Europa e i play out per non retrocedere.

Certamente va trovata una soluzione giusta, dando comunque valore alla classifica attuale.

Certamente la Spal, per intenderci, non può avere le stesse possibilità di salvezza di una Sampdoria o di un Torino.

Fermare qui il campionato non sarebbe corretto e neanche possibile perché non tutte le squadre hanno disputato lo stesso numero di gare.

Se tutto dovesse andare bene, si potrebbe tornare in campo il 2 maggio. Allenamenti ad aprile e campionato a maggio e giugno.

Oltre il 30 giugno non si può andare; scadenze dei contratti di calciatori e allenatori, scadono le garanzie e anche le assicurazioni.

Se vogliamo chiudere anche la Champions e l’Europa League, mettiamoci in testa che non possiamo giocare 13 giornate (per alcuni) e 12 per tutti gli altri. Sono troppe. Serve un mini campionato dando molta valenza alla classifica attuale. Servono i play off e i play out.

Quelle a centro classifica non avranno nulla da chiedere anche se il campionato finisse oggi. Con tutto il rispetto di Parma, Sassuolo, Bologna, Cagliari e Fiorentina finire ora o finire a giugno non avrebbe senso. Zero. Cambierebbe una posizione in più? Amen.

La Lega risarcirà economicamente questi club sul prossimo campionato per le partite non disputate. Stesso discorso in B e in C e anche la Lega Nazionale dilettanti deve pensare ad una soluzione di questo tipo. Cosimo Sibilia e Luigi Barbiero, in questa storia, ne sono usciti sin da subito meglio delle altre Leghe.

Oggi da loro ci aspettiamo un’idea innovativa per giocare a maggio e giugno. E rendere i play off, per una volta, avvincenti e reali. Anche perché quasi tutte le prime dei gironi non hanno distacchi immensi.

Ci sarebbe una soluzione per scontentarne 3 o 4 ma mettere d’accordo le altre 150 società italiane, compreso quelle che lottano per non retrocedere. Insomma, il prossimo Consiglio Federale sarà decisivo.

Ogni Lega porterà la sua proposta per finire al meglio la stagione. Da qui capiremo, anche a livello politico, chi potrà cambiare davvero il nostro calcio con riforme serie e non con le chiacchiere da bar (chiusi per decreto, quindi non possibili da attuare)”.

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