Il giornalista Sandro Sabatini, ai microfoni di Radio Sportiva ha commentato il momento delicato vissuto dal calcio italiano, vista l’emergenza coronavirus, che ha avuto inevitabili ripercussioni anche sul calendario di Serie A.
Le parole di Sabatini:
“Non credo che il calcio debba essere un motivo di svago se i calciatori corrono pericoli. Ci sono dei mestieri che non si stanno fermando, anche i calciatori credo siano stati ‘tamponati’ e quindi possono giocare, ma se vedi abbracci e baci ti vengono i brividi.
Se il Governo dice di non uscire, non esco. Tutti, compresi i calciatori, dobbiamo rispettare cosa ci indica il Governo, sia quello politico che quello del calcio europeo, visto che quello del calcio italiano mi sembra ondeggiante.
È l’UEFA che deve dare la linea. Qualunque decisione dovesse esser presa dalla Uefa, bisogna che tutti i tifosi la rispettino, perché sono decisioni più importanti del tifo calcistico.
Una soluzione di emergenza in caso di sospensione del campionato va trovata, volendo, anche la possibilità di giocare ogni due giorni
.La posizione di Tommasi mi è sembrata discutibile: perché si è svegliato soltanto ieri mattina? Perché parla solo di Serie A quando B e C giocano?
Se non si gioca, non ci si allena e si sospende tutto? Qui ci stanno rimettendo soldi tutti, tranne che i calciatori.
Se i calciatori rischiano di essere contagiati, il campionato si deve fermare, se invece sono in una situazione di rischio attenuato, il campionato deve continuare, non per la funzione sociale, ma perché con precauzioni si continua a lavorare come in altri mestieri“.
Sabatini ha poi concluso con una considerazione sull’Inter:
“C’è qualcosa che non mi torna nel cosiddetto progetto Inter.
Non capisco perché siano stati spesi 20 milioni per un giocatore che in estate si sarebbe liberato a parametro zero, per poi vederlo ancora in panchina a 50 giorni dal suo arrivo.
Se Eriksen è un giocatore da ultimo quarto d’ora, l’Inter ha buttato via i soldi“.