Massimo Pavan, attraverso le colonne di TuttoJuve spiega ai lettori come le parole di Andrea Agnelli pronunciate ieri a proposito di Champions League siano state strumentalizzate.
Andrea Agnelli, scrive Massimo Pavan “non ha detto nulla di offensivo contro l’Atalanta o contro la sua partecipazione alla Champions, semplicemente ha fatto un esempio di come per fare investimenti serva stabilità, parlando del sistema”.
“Un discorso semplice che deve aiutare le società ad investire in strutture non vivendo troppo la volatilità del campo, ma rimanendo legati anche al ranking ed al bacino di utenza”.
“L’esempio dell’Atalanta, che si è meritato tutto sul campo ed è una splendida realtà vale anche nel lungo periodo, perchè l’Atalanta nel lungo periodo può e deve diventare una formazione capace di frequentare a lungo la Champions e non una partecipante saltuaria, questo si intende”.
“La Champions deve essere una competizione per squadre che hanno intenzione di strutturarsi per farla, come del resto i bergamaschi stanno facendo”.
“In particolare, Andrea Agnelli ha detto:
«Stiamo discutendo della polarizzazione dei club e come offrire ad un maggior numero di società la possibilità di crescere e diventare grandi. Oggi ci sono posizioni dominanti, dei grandi mercati e delle grandi leghe. Le leghe minori hanno meno possibilità di lottare. Magari si può mantenere il proprio livello internazionale con una determinata posizione minima in classifica, ci sono molti modi. Si può discutere sul fatto che solo perché sei in un grande paese devi avere accesso automatico alle competizioni.
«Ho grande rispetto per quello che sta facendo l’Atalanta, ma senza storia internazionale e con una grande prestazione sportiva ha avuto accesso diretto alla massima competizione europea per club. È giusto o no?
Poi penso alla Roma, che ha contribuito negli ultimi anni a mantenere il ranking dell’Italia, ha avuto una brutta stagione ed è fuori, con quello che ne consegue a livello economico. Bisogna anche proteggere gli investimenti e i costi».L’Atalanta quindi avrà meno possibilità di giocare ad alti livelli? Non ho la risposta, si tratta di mettere in campo un processo trasparente per questa decisione. Ci sono squadre che hanno fatto la semifinale di Champions League, che hanno vinto il campionato o la coppa e che guadagnano le qualificazioni solo per il ranking del loro paese. Il punto – ha concluso a proposito di questo tema – è come bilanciare, quanto pesa il contributo al calcio europeo e quanto pesa la prestazione di un singolo anno. Non ho la risposta. Quello che va capito è come assicurare ai club sani e quelli che sono limitati dalla grandezza del loro mercato che possano lottare e non siano relegati a crescere i giocatori per le grandi società. Gli ottavi di Champions quest’anno ne sono la dimostrazione, anche la Coppa del Mondo 2018 è stata la dimostrazione del dominio dei paesi europei».
“Le parole di Agnelli, quando si dice di formazioni che devono avere la possibilità di crescere e diventare grandi si riferisce anche alle formazioni, come l’Atalanta che vuole e deve diventare ancora più grande, in quanto hanno un ranking che le penalizza”.