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Il consiglio di Sacchi a Sarri: “Ha dimostrato negli anni di essere un grande allenatore e stratega, abbia fiducia nelle sue idee e non guardi in faccia a nessuno”

L’ex ct Arrigo Sacchi nel suo editoriale pubblicato da La Gazzetta dello Sport, ha commentato il momento di difficoltà vissuto dalla Juventus e dal suo tecnico Maurizio Sarri, evidenziato ancora di più dalla bruciante sconfitta in Champions League contro il Lione.

Le parole di Sacchi:

“I bianconeri hanno perso a Lione dopo un primo tempo da dimenticare. All’inizio un mix di presunzione e superficialità, poi di paura e confusione.

I ragazzi di Garcia, che sono settimi in campionato, temevano i presunti campioni juventini, ma dopo pochi minuti il loro atteggiamento è cambiato, vedendo un avversario assai poco temibile.

I francesi hanno iniziato a giocare a ritmi elevati e in velocità, accelerando e mettendo subito in difficoltà i bianconeri. Hanno colpito una traversa, hanno segnato un gol con estrema facilità.

La Juventus non stava giocando da squadra e tanto meno con lo spirito di gruppo, che in Europa è ancora più fondamentale. In fase di attacco c’era un possesso fine a se stesso: blando, con scarse tempistiche e velocità.

I passaggi erano lenti, gli smarcamenti praticamente nulli e le distanze tra il fornitore e il ricevente eccessive

. La sincronizzazione e l’agonismo erano carenti così come l’intensità e i sincronismi. Non c’era coordinazione tra i centrocampisti e gli attaccanti.

In fase di non possesso le cose non andavano meglio: i francesi sfuggivano facilmente a un pressing portato male e con scarsa convinzione. I bianconeri erano troppo lunghi e larghi, così arrivavano in ritardo le scalate e il pressing.

Purtroppo gli juventini sono stati un gruppo poco organico e ordinato.

Nel secondo tempo le cose sono migliorate nell’impegno, nell’intensità e nell’aggressività.

L’entrata di Ramsey e Higuain, lo spostamento di Dybala sulla fascia destra e il calo degli avversari hanno permesso ai bianconeri di avere finalmente il dominio.

Le sconfitte a volte aiutano nel ritrovare motivazioni e modestia, speriamo sia così.

Per vincere in Europa sarà importante ritrovare un gruppo supermotivato e grintoso com’era nel recente passato, aggiungendoci la qualità di gioco e l’armonia.

Sarri ha dimostrato negli anni di essere un grande allenatore e stratega, abbia fiducia nelle sue idee e non guardi in faccia a nessuno.

Solo così la Juventus potrà coronare il sogno della Champions. In bocca al lupo!”.

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