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Juventus – Inter. La Gazzetta: “Porte chiuse o campo neutro?”

La Gazzetta dello Sport, stamane in edicola si occuappa della prossima gara tra Juve-Inter a seguito dell’inedito che si profila all’orizzonte.

Scrive La Gazza: un derby d’Italia decisivo per lo scudetto che si potrebbe giocare a porte chiuse. Oppure, meno probabile e ancora più clamoroso, in campo neutro”.

L’Italia ha immaginato il ritorno di Conte a Torino per mesi e, tra tanti dubbi, una era la certezza: il rumore. Cori dalla curva ospiti e tanti fischi dalle tribune bianconere. Invece niente, se il Decreto del Governo dovesse essere valido per sette giorni si andrebbe verso 90minuti senza tifosi”.

La Juve in quel caso potrebbe decidere di giocare altrove, di chiedere lo spostamento in un altro stadio, in una città non coinvolta dalle problematiche del coronavirus. Opzione molto complessa.

“Detto questo a sei giorni dalla partita, almeno la data non dovrebbe cambiare”.

Juve-Inter si dovrebbe giocare domenica sera. L’ipotesi del rinvio causerebbe grandi problemi: molto complicato trovare una data in cui recuperare.

“Le due squadre sono in corsa sia in Coppa Italia sia in Europa. Intanto, occhio al dettaglio: l’ordinanza con cui la Regione Piemonte ha sospeso le manifestazioni sportive ha efficacia fino a sabato 29, come la chiusura dello Stadium – niente museo e tour dell’impianto – decisa ieri dalla Juve”.

Il caso ha voluto che la partita più attesa cadesse nei giorni clou del coronavirus e c’è una domanda all’orizzonte in tema di ordine pubblico: in caso di porte chiuse, quanti tifosi dell’Inter deciderebbero di andare comunque a Torino?”, scrive ancora La Gazzetta

Infine:Ultima considerazione su abbonati e titolari di biglietto. Le condizioni di vendita, pubblicate sul sito della Juve, all’articolo 6 prevedono che l’obbligo di giocare a porte chiuse non generi diritto al rimborso.

“Una situazione per cui l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha avviato un procedimento verso la Juve e altre otto società. Non soddisfatti e non rimborsati: si rischia la doppia beffa.

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