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Bergomi racconta: “Moratti prima del derby ci disse che il nostro primo avversario è la Juventus”

Giuseppe Bergomi, ex difensore dell’Inter e attuale opinionista di Sky ha rilasciato una lunga intervista al Corriere della Sera.

Ecco le sue parole alla vigilia dell’attesissimo derby di Milano:

La settimana prima del derby la si vive con emozione e tensione. Però quando salivo la scaletta per entrare in campo avevo quella sensazione di entrare in un luogo ovattato”, ha raccontato l’ex difensore nerazzurro.

Può sembrare una contraddizione, con San Siro pieno di gente, ma giocare una partita così è un piacere. Ne ho disputati 44 di derby e il bilancio (vado a memoria) è in pareggio: 13 vinti, 13 persi e gli altri pareggiati”, ha ricordato lo “Zio“.

Quale derby ricorda con piacere?
Due derby indimenticabili. In quello del 6 settembre 1981, il mio primo gol da professionista: ci permise di passare in Coppa Italia e eliminare il Milan. L’altro in campionato. Venivamo dall’assurda eliminazione con il Bayern Monaco in Coppa UEFA: da un mio cross nacque il gol vittoria di Aldo Serena”.

La sconfitta più dolorosa? Il primo anno di Sacchi al Milan. Non superammo la metà campo, in quel derby non siamo mai esistiti”.

“L’avversario più tosto? ll più difficile Marco Van Basten, il più cattivo. Maldini però incarnava il derby come pochi, come chi cresce nel settore giovanile”.

I presidenti cosa vi chiedevano?
Moratti, per togliere un po’ di pressione, al suo primo derby ci disse: ‘Ricordatevi che il nostro primo avversario è la Juventus’. Vincemmo”.

Gli uomini di questo derby chi saranno?
Nell’Inter Lukaku. Nel Milan dico Ibrahimovic perché è sempre in grado di fare la differenza. Poi i rossoneri hanno il vantaggio di partire da sfavoriti, non hanno molto da perdere, mentre l’Inter è lì che si gioca lo scudetto”.

Chi lo vince questo?
“Uno guarda la classifica e dice Inter. Ma non funziona così: il derby è una gara a sé, sempre da tripla”.

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