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Padovan dopo la vittoria della Juve: “Con Ronaldo in campo quel grande calcio non si sarebbe visto”

Il giornalista Giancarlo Padovan su calciomercato.com ha fatto una sua analisi della sfida di Coppa Italia, che ha visto la Juventus portare a casa la vittoria 4-0 contro l’Udinese.

Le parole di Padovan:

“Quattro gol e due pali nel nulla chiamato Udinese.

Ora, va bene che è Coppa Italia, va bene che domenica al Friuli scende il Milan e i titolari andavano preservati, va bene che la Juve resta sempre la Juve anche cambiandone otto, ma la squadra allenata da Gotti non è stata in campo neanche per onor di firma (così scrivevamo una volta) e ha tirato nello specchio della porta solo dopo più di un’ora (66’) con Nestorovski.

Non potendo parlare di una partita, cioè di due squadre contrapposte, bisogna raccontare solo di una, quella che con le cosiddette riserve probabilmente lotterebbe comunque per lo scudetto e che, nel finale, ha rispolverato perfino Marko Pjaka a 1032 giorni dall’infortunio in bianconero.

Senza Ronaldo, colpito da un malessere di stagione, Sarri ha rispolverato il tridente con l’amato Douglas Costa a sinistra, Higuain in mezzo, Dybala a destra. In mezzo al campo Bentancur con ai lati Bernardeschi e Rabiot. Davanti a Buffon, invece, Danilo, de Ligt, Rugani e Alex Sandro.

Sarà stato perché l’Udinese non è scesa in campo, sarà stato perché tutti erano stimolati a dovere, ma si è visto subito grande calcio.

Il punto, per una volta, non sono i gol che pur sono discesi copiosi e spettacolari con magnifica puntualità. Il punto è stato il pressing in avanti o gegenpressing che dir si voglia, capace di annientare sul nascere qualsiasi giocata avversaria.

Un altro elemento di fascino, almeno per chi ami il calcio come prodotto collettivo, è stata la compattezza di tutti i reparti, favorita dai rientri precisi e generosi degli attaccanti.

Ora vien da chiedersi se tutto questo sarebbe successo con Ronaldo in campo e la risposta, ovviamente, è no.

Primo, perché Ronaldo non rientra mai sotto la linea della palla e, se a volte accade, è l’eccezione e non la regola. Secondo, perché quando ha la palla, Ronaldo gioca da solo.

Con lui in campo, per esempio, non sarebbe mai stato possibile un gol rifinito da un doppio scambio e mezzo (Higuain-Dybala, Higuain-Dybala ancora Higuain) perché il pallone lui troppo spesso non lo passa ai compagni.

I due argentini

, invece, che gliela volevano far vedere, si sono cercati con un’insistenza che ha sfidato la logica a beneficio della bellezza. L’assist di Paulo e il destro a incrociare del Pipa sono stati memorabili.

Senza Ronaldo, sarà un caso, ma hanno fatto meglio anche tutti gli altri.

Prima di tutti Bernardeschi che, restituito ad un ruolo preciso di mezzala, è stato positivo per tutta la partita e bravissimo a metà del primo tempo (25’), quando è ripartito in campo aperto, ha scambiato con Higuain e si è fatto atterrare dal portiere dei friulani, Nicolas, in area avversaria. Dybala con il solito fendente sinistro ha trasformato.

Tuttavia il meglio doveva ancora venire. Prima dell’intervallo Bentancur ha colpito un palo con un destro da fuori. Dopo nove minuti della ripresa Higuain ha segnato un gol annullato per posizione di fuorigioco millimetrica. All’azione, però, avevano partecipato in tanti: Alex Sandro, Dybala che ha fintato, Bernardeschi che ha concluso colpendo de Ligt, l’olandese che ha tirato, Higuain che ha ribadito in gol.

Coralità e respiro ampio. Ecco cosa è stata la Juve. Una squadra che gioca tutto di prima, allarga il campo, si inserisce con i centrocampisti, si diverte a comandare.

Il gol, pur non essendo casualità, può essere anche talento allo stato puro.

Così è accaduto che, su una palla conquistata alta, Higuain sia ripartito, abbia atteso Dybala alla sua destra e l’abbia servito. Il capitano di serata ha provato il mancino liftato, a giro, sull’angolo opposto, dove Nicolas ha potuto solo smanacciare. Segnatura sublime, ma non è tutto.

Al 60’ si srotola il manifesto del collettivo. Alex Sandro, uno dei migliori, tira da fuori area, Nicolas respinge, ma è ancora il terzino ad arpionare il pallone, arrivare sul fondo e inventare un assist per Rugani che gira sul braccio di Nuytinck. Secondo rigore che, questa volta, Dybala lascia a Douglas Costa per il 4-0.

Nella Juve resta il 4-3-3 fino alla fine, nonostante Cuadrado per Douglas (63’), Ramsey per Rabiot (70’) e Pjaca per Dybala. Ci sarebbe anche un palo di Rugani (di nuovo lui) su punizione-assist di Bernardeschi, ma cinque gol avrebbero, in parte deprezzato, i meriti della squadra di Sarri.

Felice anche se non c’era Ronaldo. O chissà, forse, proprio per questo“.

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