Marco Tardelli, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport ha annunciato la sua candidatura per la presidenza dell’Associazione Italiana Calciatori (AIC) e ha parlato del calcio italiano attuale:
“Mi candido, non ho paura: se non ci provi perdi in partenza. Viaggerò per guadagnare voti, i calciatori hanno bisogno di assolute certezze”.
Viene chiesto a Tardelli, di fotografare la situazione attuale.
“Aic in difficoltà, l’atleta deve essere al centro. Mi sono confrontato con Tommasi (che conclude il terzo mandato, ndr) e sono motivato nel raccogliere la sua positiva eredità”.
Cosa frena il calcio italiano?
“Troppe fazioni, altrettanti problemi: manca il confronto, che va allargato. Penso anche al razzismo, del quale si parla senza agire. Tocca al calciatore: e necessario, deve abbandonare il campo. Bravo Balotelli: “È uno schifo, non giochiamo”, questo deve essere il messaggio. I giocatori possono entrare nella testa e nel cuore della gente come nessuno”.
Le sue priorità.
“Oltre a unire l’Associazione, favorirei il post-carriera: tanti faticano ad aiutare se stessi e le famiglie dopo aver smesso. E tutelerei le categorie inferiori e il calcio femminile, che deve essere al livello di quello maschile. Lo step decisivo? Rendere le donne professioniste”.
Intanto il gap tra la Serie A e gli altri campionati top resta.
“In primis, per i diritti televisivi. E poi per le strutture: siamo ancora troppo indietro”.