Il portiere della Juventus, Gianluigi Buffon, presente al Trofeo Agnelli 2019, è tornato indietro con la memoria e ha commentato la sua difficile scelta di 14 anni fa di seguire i bianconeri in Serie B.
Le parole di Buffon:
“Ogni tanto mi sento a disagio perché ci sono tanti altri sportivi che praticano altri sport che hanno vinto quanto me, rappresentato l’Italia ai massimi livelli e vinto anche la medaglia più importante.
Però non hanno avuto la fortuna di diventare e restare celebri magari per il tempo in cui lo sono stato io o guadagnare i soldi che ho guadagnato io.
Io sono stato più fortunato, ho scelto la parte più redditizia in tutto, il calcio.
Una fortuna sostenuta dalla passione, ed è la stessa che dovremmo insegnare ai bambini e ai ragazzi che si affacciano allo sport”.
Buffon
ha poi proseguito commentando il complicato periodo della Juve in Serie B:“In mezzo a un mondo di parole, quella è stata un’occasione per dare un segnale forte a tutti i ragazzi che hanno questa passione.
E questo tipo di segnale lo puoi dare solo se tu sei il primo a rinunciare a qualcosa di importante e in quel momento lì io stavo rinunciando a molto: avevo 28 anni ed ero nel pieno della mia carriera.
Avevo appena vinto il Mondiale e mi stavo giocando il Pallone d’Oro: se avessi preso un’altra decisione sarebbero cambiate molte cose.
Però in quel momento avevo la certezza che comportandomi bene, con generosità verso gli altri, la vita mi avrebbe restituito tutto.
Se oggi a quasi 42 anni mi trovo qui è in virtù di quella scelta fatta 14 anni fa“.