La Gazzetta dello Sport celebra per l’ennesima volta Pjanic.
E lo fa in in vista della gara di Champions League tra la Juventus e il Lokomotiv Mosca.
“Pjanic vola ad altezze mai viste”, scrive La Gazzetta dello Sport.
“Con Sarri alla guida, Pjanic ha aggiunto la continuità (nota dolente degli anni passati) alla qualità, raggiungendo picchi mai toccati nel triennio bianconero”.
“Solo una volta non ha giocato dall’inizio (contro il Verona), è stato in campo 799 minuti e le cifre chiariscono perché: Pjanic tocca in media 86 palloni a gara in A, 10 in più rispetto al 2018-19″ certifica la Gazza.
Di Pjanic “stupisce di più come in così poco tempo sia riuscito a entrare nei panni del perfetto regista sarriano”.
“Miralem Pjanic ha già segnato più gol in questa A (3 in 8 presenze: con Higuain è il secondo miglior marcatore della Juventus, dopo Ronaldo) che in tutto lo scorso campionato (2 in 31 gare). La sua mutazione genetica da centrocampista orizzontale a uomo verticale sia avvenuta con successo”.
“Con Allegri il genietto bosniaco doveva gestire i ritmi della partita, a volte perfino addormentandola”.
“La testa di Mire va più veloce delle gambe e da lì nascono le giocate migliori”.
“La nuova dimensione ne esalta tecnica e fantasia e ha permesso al play di rispolverare alcune delle doti che usava da trequartista, e che aveva dovuto mettere da parte arretrando il raggio d’azione”.