Su Tuttosport è apparso un bellissimo articolo a firma di Guido Vaciago che elenca i cinque motivi per i quali Maurizio Sarri ha messo a tacere tutti coloro che erano scettici circa il suo arrivo sulla panchina della Juventus.
Mettendo da parte la sua “napoletanità”, il giornalista elenca i dubbi degli innumerevoli diffidenti “sulla bontà della scelta” effettuata dalla società Dubbi che Sarri ha letteralmente disciolto.
“Dubbi – scrive il giornalista – che quattro mesi dopo la presentazione sono per lo più scemati, anche se rimane qualche irriducibile detrattore”.
Passando alla disamina, il primo punto è l’ostacolo del look che è stato superato o, perlomeno, aggirato con abilità: “L’allenatore della Juventus non può essere sciatto e andare in panchina con la tuta”, si mormorava.
Lo sponsor tecnico, abilissimo si è inventato la polo blu che abbinata ai pantaloni dello stesso colore creano un ideale compromesso rispetto all’impeccabile vestito di Allegri.
Secondo punto: Sarri e il turnover
L’esperienza di Sarri al Napoli aveva messo in evidenza una sorta di riluttanza da parte del tecnico a far ruotare la rosa” scrive il giornalista. Sarri era diventato “l’allenatore dei 13/14 giocatori”.
E invece “i primi mesi di Juventus hanno disintegrato qualsiasi ragionamento sull’allergia al turnover. Sarri ha utilizzato 22 giocatori (erano 21 nello stesso periodo con il Chelsea e con il Napoli); ha avuto 21 titolari (20 con il Chelsea e 17 con il Napoli);
ha 16 giocatori con almeno il 50% delle presenze (erano 15 con il Napoli, 14 con il Chelsea; Ha 18 giocatori con almeno il 20% del minutaggio (erano 16 nelle sue due precedenti esperienze). Numeri, non parole”.Terzo punto: Sarri non sa gestire i campioni, riferito in particolar modo a Cristiano Ronaldo.
“A distanza di quattro mesi Cristiano Ronaldo apprezza sempre di più l’atteggiamento offensivo del tecnico, ma soprattutto Sarri si è dimostrato abile nel gestire situazioni anche difficili, vedi l’esclusione di campioni di alto livello dalla lista Uefa”.
Quarto punto: Sarri è un seguace della tattica, non confacente quest’ultima con la rosa di campioni molto varia che ha la Juve.
“La brevissima esperienza in bianconero ha già dimostrato come Sarri sappia variare e adattare le proprie idee alle caratteristiche dei giocatori”.
Quinto ed ultimo punto: Sarri non ha stile nel comunicare ed è propenso al lamento.
“Sarri, ben gestito dalla comunicazione bianconera, è sempre stato piuttosto composto in conferenza stampa, ha risposto con attenzione alle domande ed è spesso entrato nel merito della tattica in modo interessante e con notevole capacità didattica. Sulle lamentele ha avuto un inciampo a Firenze (orario delle partite), occasione nella quale è stato comunque male interpretato.