Roberto Perrone, giornalista del Corriere dello Sport, ha commentato in suo articolo la questione che sta imperversando sui media sportivi in questi giorni: gli esuberi di lusso della Juventus che sembrerebbero non intenzionati a lasciare la Vecchia Signora volentieri.
Ecco le sue parole:
“Madama e la sindrome della cuccia calda. Non si tratta solo di conservare sbobba o spazio vitale, seppur ridotti, ma di un bisogno primario di sicurezza, di punti di riferimento.
Questo è il paradosso della Juventus che, al momento di vendere, paga la sua superiorità.
E’ talmente avanti che c’è chi vuole restare anche se rischia di stare in retroguardia, tra panchina e tribuna.
La Juventus ha servizi, strutture, ambizioni di rilievo, fa parte del “giro giusto” per cui si può rinunciare al Manchester United senza timore di perdere un palcoscenico all’altezza.
La Juventus ormai te lo garantisce. Pure a mezzo servizio. Gonzalo Higuain ha fatto sapere, tramite suo fratello, che vuole rimanere al calduccio bianconero, Paulo Dybala
ha traccheggiato sul suo trasferimento oltre Manica, tirando la corda, contrattando su ogni punto, costringendo gli inglesi a rinunciare alle sue prestazioni.Questo atteggiamento nasce dalla convinzione che, male che vada, resteranno in un grande club.
Non è solo un problema economico, è che alla Juventus si sta bene, ormai, non è più, l’abbiamo scritto, la società che giocatori molto meno considerati di questi rifiutavano dieci anni fa.
Ora il club bianconero ha, oltre alla competitività internazionale, impianti, servizi, benefit di alto livello.
Dall’altro lato la Juve opera bene sul mercato, si porta avanti. Ha preso Ramsey con grande anticipo, ha ingaggiato Rabiot, ha messo De Ligt a potenziare la difesa.
Insomma, prima si sistema, poi pensa a tagliare. Con i rischi che vediamo, di trovarsi una rosa straripante e felice (di essere lì). E tre settimane per alleggerirla”.